Vaccino Covid, ripartono i test AstraZeneca dopo lo stop per la “reazione avversa”

Il colosso farmaceutico ha annunciato la risoluzione del caso di "reazione avversa" che ha interrotto le sperimentazioni sul "vaccino di Oxford"

La casa farmaceutica AstraZeneca, che sta sviluppando il “vaccino di Oxford” contro il Covid-19, ha annunciato di aver ripreso i test clinici dopo l’interruzione per una grave “reazione avversa” rilevata qualche giorno fa su un volontario. L’azienda del Big Pharma ha infatti spiegato di aver ricevuto dagli enti di controllo britannici, l’autorizzazione per riprendere la sperimentazione.

Vaccino Covid, riprendono i test di AstraZeneca: la decisone del Comitato

Allo scopo di stabilire se l’effetto collaterale fosse stato determinato dal vaccino stesso o da una causa indipendente, è stato istituito un comitato di esperti indipendenti col compito di esaminare la donna che nel corso dei test ha sviluppato una mielite trasversa. In base alle procedure standard previste per risalire ai motivi scatenanti dei sintomi del volontario, la valutazione avrebbe potuto richiedere mesi, anche sei, prima di arrivare a dei risultati.

In questo caso sono state necessarie invece soltanto alcune ore affinché si concludesse l’indagine del Comitato indipendente, con la convalida da parte di esperti e della Medicines Health Regulatory Authority (Mhra), istituto che in Gran Bretagna concede l’autorizzazione sulle sperimentazioni.

I trial clinici, che finora hanno coinvolto in tutto il Paese 18mila volontari, possono quindi ripartire da dove si erano fermati. I tempi stretti con i quale la decisione è stata presa, rappresentano un segnale positivo per la buona riuscita del vaccino in via di sviluppo all’Università di Oxford, ma possono nascondere anche delle insidie.

Vaccino Covid, riprendono i test di AstraZeneca: le reazioni

Sergio Abrignani, immunologo, ordinario di Patologia generale all’Università Statale di Milano ha accolto con ottimismo la notizia della ripresa dei test: “Se in così poco tempo la sperimentazione ha ripreso il suo percorso significa che si trattava di qualcosa evidentemente non collegato al vaccino o di non così grave ed è stato semplice capirlo. Davvero meglio così”

“Non è comune che venga annunciato uno stop per qualcosa che viene poi risolto in tre giorni – ha chiarito Abrigani – ma questo è un altro segno dell’attenzione spasmodica che tutto il mondo ha sull’avanzamento dei vaccini anti-Covid”.

Riguardo alla ripartenza della sperimentazione del prodotto al quale l’Italia sta contribuendo direttamente tramite la ricerca dell’Irbm di Pomezia, il ministro della Salute Roberto Speranza ha dichiarato: “La ripresa della sperimentazione del vaccino Astrazeneca è una buona notizia. Ma serve ancora tanta prudenza. La scienza è al lavoro per dare al mondo cure e vaccini efficaci e sicuri. Nel frattempo la vera chiave continuano ad essere i comportamenti di ciascuno di noi”.

Ed è proprio l’Istituto di ricerca coinvolto in prima battuta sullo sviluppo del vaccino a spiegare i motivi di questa decisione così rapida: “Questo non è un gioco – ha detto Piero Di Lorenzo, amministratore delegato dell’Irbm di Pomezia– e gli scienziati si assumono una responsabilità di fronte al mondo. La mancata relazione fra il candidato vaccino e l’evento avverso era evidente, visto che la commissione entro 24 ore dalla riunione si è espressa. Significa proprio che non c’è il minimo dubbio. Se fosse stato un fatto controverso, la commissione avrebbe richiesto molto più tempo”.