Vaccino Covid, ok da Fda a terza dose Moderna ma a metà: perché

L'Ente americano ha autorizzato l'uso in emergenza di Moderna per over 65 e maggiorenni a rischio malattia, ok anche a richiamo J&J

Gli esperti della Fda americana hanno tardato a dare l’autorizzazione per la terza dose del vaccino Moderna, che alla fine è arrivata, ma solo per metà fiala. L’Ente americano del farmaco ha approvato l’uso in emergenza dell’ulteriore richiamo contro il Covid-19 del preparato a mRna, per gli over 65 e i maggiorenni a rischio di malattia grave, dopo sei mesi dal completamento del ciclo di immunizzazione.

Vaccino Covid, ok da Fda a terza dose Moderna ma a metà: i motivi

Rispetto all’altro vaccino a mRna di Pfizer, autorizzato da un mese per chi ha più di 65 anni, lo Spikevax di Moderna ha però un principio attivo tre volte superiore, di 100 microgrammi contro 30, che comporta una diminuzione degli anticorpi nel tempo minore.

Questo è il motivo che avrebbe portato gli esperti americani ha ritenere sufficiente un “booster” da 50 microgrammi, che secondo quanto riferito dalla casa farmaceutica, basterebbe a fornire “forti risposte immunitarie” anche contro la variante Delta del coronavirus (qui lo studio della Fda su il vaccino ai bambini)

I componenti del comitato consultivo della Food and drug administration avevano ritenuto, secondo quanto emerso in un report preliminare di qualche giorno fa, che i dati non dimostravano la necessità di somministrare una terza dose di vaccino Moderna.

“Alcuni studi sull’efficacia nel mondo reale hanno suggerito una diminuzione dell’efficacia del vaccino Moderna contro il Covid-19 nel tempo contro l’infezione sintomatica o contro la variante Delta, mentre altri no”, avevano scritto gli esperti.

L’unanimità sul via libera al richiamo è arrivata comunque sulla base dell’analis dello studio clinico di fase 2 fornito dall’azienda, in merito allo Spikevax, modificato per offrire una dose di richiamo di 50 microgrammi a 344 persone fra i 6 e gli 8 mesi dalla loro seconda dose.

“Questa raccomandazione è supportata dai nostri dati clinici sulla terza dose – ha dichiarato il CEO di Moderna Stéphane Bancel. Nel ringraziare il comitato per la sua revisione e per la sua raccomandazione positiva a sostegno dell’autorizzazione all’utilizzo di emergenza, rimaniamo impegnati nello stare al passo con il virus e non vediamo l’ora di rendere disponibile la nuova dose ai cittadini americani per aiutarli a proteggersi dall’attuale emergenza sanitaria”.

La terza dose del vaccino della multinazionale americana era già stata concessa negli Usa a immunodepressi e chi ha subito un trapianto d’organo, mentre segue di un mese l’autorizzazione per chi ha più di 65 anni dell’altro preparato a mRna, quello di Pfizer (qui per sapere del prolungamento della scadenza di questo farmaco, mentre qui i dati sulla durata)

Vaccino Covid, ok da Fda a richiamo del monodose di Johnson&Johnson

Nella stessa sede è arrivata anche l’autorizzazione da parte della Fda dell’uso in emergenza del richiamo del vaccino anti-Covid di Johnson&Johnson: trattandosi dell’unico preparato monodose, il “booster” rappresenta in questo caso la seconda iniezione, da somministrare negli Usa alla popolazione over 18 a distanza di almeno 2 mesi dalla prima dose.