Ecco il vaccino per i bambini dai 6 mesi ai 5 anni: quando arriva in Italia

Pfizer e BioNTech dovrebbero presentare in questi giorni alla Food and Drug Administration statunitense una richiesta di autorizzazione all'uso di emergenza del vaccino per bambini di età compresa tra 6 mesi e 5 anni

Ottime notizie in arrivo sul fronte vaccini. Secondo quanto riferito dal Washington Post, Pfizer e BioNTech dovrebbero presentare in questi giorni alla Food and Drug Administration (FDA) statunitense una richiesta di autorizzazione all’uso di emergenza del vaccino per bambini di età compresa tra 6 mesi e 5 anni, fascia ancora esclusa dalla vaccinazione.

Secondo quanto riportato, la stessa FDA avrebbe esortato le aziende a presentare la domanda in modo che le autorità di regolamentazione potessero iniziare la revisioni dei dati. E ancora una volta Pfizer sarebbe arrivata prima delle altre Big Pharma, compresa Moderna.

Quando potrebbe arrivare il vaccino per i bambini dai 6 mesi ai 5 anni

Pfizer a gennaio ha detto di aspettarsi gli ultimi risultati di una sperimentazione clinica per bambini di età inferiore ai 5 anni entro aprile, dopo aver modificato il suo studio per somministrare una terza dose a tutti coloro che hanno meno di 5 anni almeno 8 settimane dopo l’ultima dose.

Se tutte le approvazioni arrivassero rapidamente, il vaccino anti-Covid per i bimbi sotto i 5 anni d’età potrebbe essere disponibile già entro la fine di febbraio negli Stati Uniti.

E in Italia? Quando potrebbe arrivare? Secondo il sottosegretario alla Salute Andrea Costa potremmo averlo già in primavera.

“Gli studi ci dicono che siamo vicini all’approvazione del vaccino per i più piccoli. Attendiamo gli esiti e le indicazioni scientifiche degli enti regolatori, quando arriverà l’autorizzazione avremo un’arma in più. Anche perché purtroppo molti piccoli si stanno ammalando di Covid, quindi è un tema da affrontare e a cui dare una risposta”, ha detto Costa, ospite di “Sart” su Sky Tg24. “Avere un vaccino anche per questa fascia d’età significa avere un’arma in più per sconfiggere la pandemia”.

Covid nei bambini: i sintomi e quando allarmarsi

Ma cosa fare se nostro figlio ha preso il Covid? La Società italiana di pediatria ha stilato un decalogo con i consigli su cosa fare e cosa assolutamente evitare, soprattutto per non andare in panico ed evitare di somministrare farmaci fai da te che potrebbero rivelarsi anche dannosi.

Ricordiamo che nella stragrande maggioranza dei casi il Covid nei bambini ha un decorso rapido e lieve. Tuttavia, stanno aumentando in modo importante i casi di piccoli che necessitano anche di ricovero perché hanno sviluppato una forma da moderata a grave della malattia (qui l’allarme lanciato dai pediatri e i dati disponibili sui ricoveri).

A cosa stare attenti? Quali sono i sintomi più frequenti nei bambini? Come capire se si tratta di Covid prima di essersi sottoposti a tampone? Come ha spiegato a Repubblica Elena Bozzola, segretaria nazionale della Società Italiana di Pediatria e dirigente medico presso l’Unità Pediatria Ospedale Bambino Gesù di Roma, i sintomi più frequenti nei bambini sono febbre, tosse, naso che cola e mal di gola, che possono essere causati anche da un semplice raffreddamento, “ma non bisogna abbassare la guardia anche perché vengono spesso coinvolte le vie respiratorie alte a livello laringeo e possono esserci delle complicanze a lungo termine”.

I sintomi che devono allarmare i genitori, spiega, invece sono febbre alta persistente, difficoltà respiratorie, tosse insistente, affanno.

Per togliersi il dubbio naturalmente è sempre bene fare un tampone dopo aver sentito il pediatra, meglio se molecolare visto che i rapidi, soprattutto con la variante Omicron – dicono i dati – sono sbagliati 2 volte su 3.