Oggi in Italia il 69% delle persone ha ottenuto almeno una dose di vaccino, e circa il 64% ha completato il ciclo vaccinale. Ma non basta, “dobbiamo continuare a correre”.
Più dosi di vaccino all’Italia ad agosto
Dal 16 agosto arriveranno nel nostro Paese 3 milioni di dosi di vaccino in più rispetto quanto programmato, soprattutto grazie al lavoro fatto dal premier Draghi in seno alla Commissione europea. “Dal 16 a fine mese avremo circa 10 milioni di dosi a livello nazionale che ci permetteranno di continuare con un ottimo passo”, ha annunciato il generale Francesco Paolo Figliuolo.
Per riaprire le scuole in sicurezza a settembre e non compromettere i frutti della campagna di vaccinazione, che come i dati su contagi, ricoveri e decessi dimostrano chiaramente sta dando i suoi frutti, il commissario all’emergenza ha deciso di spingere per garantire ai giovani corsie preferenziali per accedere al vaccino.
Vaccino 12-18 anni senza prenotazione dal 16 agosto
Per questo, in una lettera inviata alle Regioni, come già annunciato nei giorni scorsi, Figliuolo ha comunicato che dal 16 agosto agosto la fascia 12-18 anni potrà vaccinarsi anche senza prenotazione.
“Per dare ulteriore impulso alla vaccinazione” dei più giovani, si legge nella lettera, ovvero della popolazione nella fascia di età 12-18 anni, in previsione della riapertura delle scuole e anche dell’avvio della prossima stagione sportiva, dal prossimo 16 agosto le Regioni dovranno quindi predisporre corsie preferenziali per “l’ammissione alle somministrazioni” dei vaccini anti-Covid dei giovani anche senza preventiva prenotazione.
Considerata anche l’esigenza rappresentata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo sport, la vaccinazione degli adolescenti, spiega Figliuolo, servirà anche ad incentivare la ripresa in sicurezza delle attività sportive e di quelle finalizzate a garantire “un maggior benessere psicofisico per i più giovani”.
Intanto, proprio per via della maggior contagiosità e pericolosità della variante Delta, anche in Italia gli esperti stanno iniziando a discutere della possibilità di vaccinare anche i più piccoli sotto i 12 anni a partire da questo autunno (ne abbiamo parlato approfonditamente qui, assieme all’ipotesi di introdurre la mascherina obbligatoria anche negli asili ai bimbi sopra ai 2 anni).
Immunità di gregge lontana, ecco perché
Intanto, dalla Gran Bretagna non arrivano buone notizie in merito all’immunità di gregge. Secondo quanto dichiarato dall’Oxford Vaccine Group, “non è possibile” raggiungere l’immunità di gregge con l’attuale variante Delta del Coronavirus (qui abbiamo stilato un elenco dei principali sintomi per riconoscere il virus, anche da vaccinati).
Il direttore Andrew Pollard ha spiegato che il Covid “non è il morbillo”. Se il 95% delle persone è stato vaccinato contro il morbillo, il virus non può trasmettersi nella popolazione, ha detto. Ma “la variante Delta infetterà ancora le persone che sono state vaccinate. E questo significa che chiunque non sia ancora vaccinato, a un certo punto incontrerà il virus e non abbiamo nulla che possa fermare completamente quella trasmissione”. Ulteriore elemento che deve spingere chi ancora non l’ha fatto a vaccinarsi.