Vaccini Covid, si allunga la protezione di Pfizer e Moderna: cambia la durata

Uno studio svizzero ha stimato la durata fino a 3 anni della protezione contro il Covid-19 con i vaccini a mRna

La protezione dal Covid-19 potrebbe durare molto di più rispetto ai sei mesi stimati fino ad oggi, almeno per quanto riguarda i vaccini ad mRna. La durata dell’immunità fornita dalle iniezioni anti-coronavirus è stata sin dall’inizio delle campagne vaccinali uno dei maggiori fattori di incertezza. Un recente studio effettuato dalla task force scientifica della Confederazione svizzera sostiene adesso che i prodotti di Pfizer e Moderna assicurano una protezione dalle forme gravi dell’infezione per almeno tre anni.

Vaccini Covid, si allunga la protezione di Pfizer e Moderna: lo studio

Secondo il documento pubblicato dagli esperti elvetici, la vaccinazione con due dosi di un vaccino mRNA garantirebbe, inoltre, un’efficacia contro i sintomi lievi dell’infezione di 16 mesi e in generale stimolerebbe una risposta del sistema immunitario da due a quattro volte maggiore rispetto agli anticorpi prodotti naturalmente dal nostro corpo dopo il contagio.

Lo studio rivela come, negli under 75, l’immunità sia assicurata con Pfizer e Moderna per 16 mesi nel 50% dei casi di manifestazioni leggere del Covid-19 e per tre anni nell’80% dei casi di sviluppi gravi della malattia.

Situazione diversa per le fasce d’età più anziane, per le quali è stata stimata una durata della protezione più breve: da 7 a 10 mesi, nel decorso lieve dell’infezione e da 15 a 24 mesi per gli stadi più gravi.

Vaccini Covid, si allunga la protezione di Pfizer e Moderna: l’immunità dalla variante Delta

Nonostante non siano ancora disponibili dei dati validati dalla comunità scientifica, fino ad oggi L’Agenzia europea del farmaco, Ema, ha stimato in almeno 6 mesi la conservazione delle difese contro il coronavirus, con la possibilità che questo periodo possa estendersi fino ad un anno.

La variazione della durata della protezione dipende, infatti, da diversi fattori: dalla quantità di anticorpi prodotti, dalla memoria immunitaria e infine dalla comparsa di nuove varianti che potrebbero mettere alla prova il vaccino somministrato.

Gli scienziati svizzeri della task force sottolineano nello studio l’importanza di conoscere per quanto tempo un vaccino renda immuni dal Covid-19, così da poter determinare se e quando bisognerà procedere ai richiami vaccinali e calcolare la durata dei certificati Covid, come il Green pass.

Discorso diverso riguarderebbe la variante Delta del Sars-CoV-2, per la quale, secondo quanto affermano gli esperti nello studio, sarebbero necessari quantitativi di anticorpi cinque volte superiori rispetto ai ceppi oggi più diffusi del coronavirus.