Quando si tornerà a scuola? Ancora nessuno lo sa. Non lo sanno i ragazzi – sempre più numerosi quelli in difficoltà, curricolare e psicologica, con la DAD –, non lo sanno le famiglie, che da mesi continuano a navigare a vista, non lo sanno gli insegnanti e il personale scolastico, non lo sa la ministra dell’Istruzione Azzolina, e non lo sa nemmeno il premier Conte.
Azzolina preme per la riapertura delle scuole
La ministra Azzolina di una cosa però è certa e continua a ribadirlo: “Non possiamo immaginare a dicembre di avere strade affollate il pomeriggio e scuole superiori chiuse la mattina” ha detto a Sette Storie su Rai Uno.
“Nell’ultimo periodo le Asl sono andate in affanno, si è chiesto a tutti i settori del Paese di fare un sacrificio, e anche la scuola ha dato una mano, ma mi auguro che sia una parentesi brevissima. Gli studenti hanno diritto di stare il più possibile a scuola”.
Il parere di Miozzo (Cts)
Anche il responsabile del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo, ha fatto sentire la sua voce: “Le scuole devono, non possono, ma devono, restare aperte”. E aggiunge: “Se avremo momenti analoghi all’estate, l’evoluzione dell’epidemia porterà a dati simili o addirittura peggiori di quelli attuali. Significa che le scuole rischiano di restare chiuse altre settimane”.
Il rischio, avverte Miozzo, è avere “una generazione di liceali che andrà all’esame di Stato avendo perso il contatto fisico con l’universo scolastico per quasi un anno: un danno incommensurabile”. Ancora troppo sottovalutato, e di scarsissimo interesse per la classe dirigente italiana.
La proposta
Un accorato appello alla ministra Azzolina è arrivato, tra i tanti, da Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell’età evolutiva e direttore dell’Istituto di Ortofonologia (IdO), che ha lanciato una proposta semplice: permettere il rientro in classe, a scaglioni, almeno un giorno alla settimana.
“Su una scuola di 1.000 alunni – spiega Bianchi di Castelbianco – 100 studenti al giorno non creano assembramenti nemmeno sui mezzi di trasporto: una volta a settimana e con orari scaglionati si riesce a fare. Tutti siamo in grado di capire cosa stanno subendo i ragazzi, cerchiamo di limitare i danni psichici almeno facendoli incontrare con i docenti e tra di loro e poter così affrontare un problema insieme e non lasciare che lo tengano chiuso nella loro stanzetta”.
Il piano di Conte: la data possibile
Tutto dipenderà dai prossimi movimenti delle curve di contagio. Tuttavia, una cosa è certa. Il Governo, assicurano da Palazzo Chigi, sta facendo di tutto per riaprire le scuole prima di Natale. Ad oggi sembra quasi un miraggio per le migliaia di studenti delle scuole superiori e medie – tranne le prime – che sono a casa da settimane in tutta Italia.
“Cercheremo di aprire le scuole prima di Natale. Stiamo lavorando per questo” promette Conte ospite a Otto e mezzo da Lilli Gruber, dove peraltro è apparso raffreddato, con tosse e pallido, facendo preoccupare gli italiani che subito hanno pensato al Covid.
Nel nuovo Dpcm che vedrà probabilmente la luce giovedì 3 dicembre, giorno di scadenza delle precedenti misure previste con il Dpcm 3 novembre, l’Esecutivo potrebbe prevedere il rientro in presenza. L’ipotesi più accreditata, spiegano fonti di governo, per la riapertura delle scuole superiori chiuse in tutta Italia ma anche le seconde e le terze medie nelle Regioni arancioni e rosse è al momento il 9 dicembre, ovvero il mercoledì successivo al Ponte dell’Immacolata.
Anche se fino a ieri si ventilava l’idea di far rientrare gli studenti in classe già venerdì 4, il che però sarebbe stato “strano” visto che poi ci sarebbe stato il weekend e poi il martedì successivo anche l’Immacolata.
Lo stesso premier ha spiegato che il Governo è al lavoro per riaprire le scuole nel mese di dicembre. Decisivi saranno anche i nuovi dati attesi nella giornata di venerdì. Sarebbero soprattutto M5S, con la ministra Lucia Azzolina in testa, e Iv a premere per un rapido ritorno sui banchi.
Ma per ora sono solo ipotesi. Al ministero dell’Istruzione stanno lavorando “per riportare in classe quanto prima studentesse e studenti che al momento sono in didattica digitale”. Da capire resta “con che margini”, fanno sapere da viale Trastevere, smentendo comunque le ricostruzioni che indicano nel 7 gennaio 2021 la data più probabile per la riapertura delle scuole.