Mentre il premier Draghi dice sì all’obbligo vaccinale, alla terza dose di vaccino e all’estensione del green pass, come ogni venerdì arriva il monitoraggio Iss che decreterà i nuovi colori delle Regioni italiane a partire da lunedì. Con molta probabilità, almeno una Regione potrebbe cambiare colore dal 6 settembre.
I nuovi dati del monitoraggio Iss
L’analisi dei dati Iss certifica un Rt in lieve calo, a 0,97, e invece un’incidenza in leggero aumento a 74 casi per 100mila abitanti. Le vaccinazioni proseguono ma è necessario dare ora la spinta finale per arrivare a settembre con l’80% di persone vaccinate in tutta Italia, ha detto Draghi. D’altra parte i dati sui ricoveri sono palesi: in terapia intensiva ci finisce quasi esclusivamente chi non è immunizzato.
Aumenta il numero di Regioni/Province autonome classificate a rischio epidemico moderato, anche se nessuna Regione o Pa presenta un rischio epidemico alto, si legge nella bozza. Il documento indica che 17 Regioni/Pa risultano classificate a rischio moderato, mentre le restanti 4 Regioni risultano classificate a rischio basso.
Aumentano invece come prevedibile i ricoveri ospedalieri associati alla malattia Covid. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta leggermente al 7,3%: il numero di persone ricoverate in queste aree è in aumento da 4.036 (24 agosto a 4.252 (31 agosto).
Il tasso di occupazione in terapia intensiva è in aumento al 6%, con il numero di persone ricoverate in aumento da 504 (24 agosto 2021) a 544 (31 agosto 2021).
Quando si resta in zona bianca
Ma vediamo i nuovi parametri fissati dal governo, cioè quando si passa da una fascia di colore all’altra. Si resta in zona bianca se:
- l’incidenza settimanale dei contagi è inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti per tre settimane consecutive,
- qualora si verifichi un’incidenza superiore a 50 casi per 100.000 abitanti, la Regione resta in zona bianca se si verifica una delle due condizioni successive:
– il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid è uguale o inferiore al 15%; oppure
– il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid è uguale o inferiore al 10%;
Quando scatta la zona gialla
Si passa da zona bianca a gialla invece quando:
- l’incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 50 ogni 100mila abitanti e contestualmente
- il tasso di occupazione dei posti letto in area medica è superiore al 15% e il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid è superiore al 10%
- qualora si verifichi un’incidenza pari o superiore a 150 casi per 100mila abitanti, la Regione resta in zona gialla se si verificano una delle due condizioni successive:
– il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid è uguale o inferiore al 30%; oppure
– il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid è uguale o inferiore al 20%.
Quando scatta la zona arancione
Si passa da zona gialla ad arancione quando:
- l’incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 150 ogni 100mila abitanti e contestualmente
- si superato i limiti di occupazione dei posti letto di area medica e terapia intensiva prevista per la zona gialla.
Sicilia a rischio zona arancione
Il dato preso in considerazione per il monitoraggio Iss è quello relativo alla giornata di martedì. Peggiora ancora la situazione in Sicilia, che sfonda quota 23% per il tasso di occupazione in area medica e il 14% nelle terapie intensive.
E la zona arancione non appare poi così lontana. La causa principale è il basso tasso di vaccinati rispetto alle altre regioni italiane: su tutti, basti il confronto con la Puglia. Numero di contagi molto simile eppure in un caso, Sicilia, i tassi di occupazione in ospedale sono schizzati alle stelle, nell’altro, Puglia, no, perché è la Regione con più vaccinati.
I nuovi Comuni siciliani in zona arancione
Nonostante stiano aumentando le vaccinazioni, ancora non basta. Aumentano infatti i Comuni siciliani che piombano in fascia arancione. Un’ordinanza del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci fa scattare la zona arancione in altri 9 Comuni, di cui 8 nel Siracusano. Si tratta di:
- Augusta
- Avola
- Pachino
- Noto
- Portopalo di Capo Passero
- Rosolini
- Ferla
- Francofonte
- Catenanuova (provincia di Enna).
Cambiano le regole per i 4 Comuni siciliani già in arancione
Allentate invece dal 1°settembre, proprio grazie all’aumento delle vaccinazioni, le misure nei 4 Comuni che già erano in zona arancione, che però restano in questa fascia almeno fino al 9 settembre:
- Comiso (provincia di Ragusa)
- Vittoria (provincia di Ragusa)
- Barrafranca (provincia di Enna)
- Niscemi (provincia di Caltanissetta).
In questi 4 Comuni si è raggiunto il 70% delle prime dosi di vaccino – sottolinea il governatore Musumeci – motivo per cui si è ritenuto di poter allentare le misure precauzionali disposte in precedenza, per quanto sia ancora necessario uno sforzo della cittadinanza per raggiungere alte percentuali di immunizzazione. “Solo se tutta la popolazione aderirà alla campagna di vaccinazione potremo arginare la diffusione del virus ed evitare nuove chiusure di attività economiche” dice il presidente della Regione.
In questi 4 Comuni ora è consentita l’attività di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande, pur mantenendo il limite massimo di 4 persone al tavolo (limite che non vale per i conviventi) e l’obbligo di green pass per i locali al chiuso.
Il nuovo provvedimento consente anche la vendita di cibi e bevande da asporto, oltre che il domicilio, anche ai clienti sprovvisti di Certificazione verde, per i quali, comunque, permane il divieto di consumazione all’interno dei locali.
Sardegna e Calabria a rischio zona gialla
Oltre alla Sicilia che resta in zona gialla, eccezione fatta per questi Comuni in arancione, osservando il portale Agenas si nota come in bilico per la zona gialla lunedì 6 settembre ci sia anche la Sardegna.
Nella seconda isola del Belpaese al 31 agosto il tasso di occupazione delle aree mediche era pari a 15%, in terapia intensiva al 13%. Quindi con molta facilità anche la Sardegna potrebbe tingersi di giallo, ma non è ancora detta l’ultima parola.
Rischia il giallo anche la Calabria, ferma da giorni al 9% di posti occupati in terapia intensiva, mentre cresce la percentuale in area medica, al 18%.