Green pass, servirà anche per andare a scuola? Quando si decide

Il governo studia l'ipotesi di rendere obbligatorio il green pass anche per entrare in classe, oltre che sui mezzi pubblici: quando si decide

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha riferito che gli italiani hanno scaricato 49 milioni di green pass. Dal 6 agosto, infatti, entrerà in vigore il nuovo decreto Covid che ne introduce l’obbligo per accedere a eventi e locali come ristoranti (ma solo al chiuso), cinema, palestre e musei. Ma non solo. L’idea a cui sta pensando il governo Draghi è di rendere necessaria la certificazione verde anche per viaggiare sui mezzi pubblici, per andare al lavoro ed entrare a scuola.

Green pass, servirà anche per andare a scuola? Quando si decide

Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, il governo è orientato a discuterne a settembre, contestualmente al ritorno a scuola. Si vuole evitare il ritorno della didattica a distanza o della didattica integrata: resta il fatto che effettuare i controlli sul green pass sui mezzi pubblici è assai difficile. Per questo motivo si proverà a evitarlo, ma molto dipenderà dall’andamento del piano vaccinale.

Capitolo scuola. Per poter dire addio alla Dad l’obiettivo è immunizzare il 60% degli studenti tra i 12 e i 19 anni. Il green pass potrebbe essere introdotto per entrare in classe. Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha dichiarato che il governo valuterà tra fine luglio e inizio agosto. Anche se, ha aggiunto, “il Presidente del consiglio è stato molto chiaro”.

Intanto pure il ministro della Salute, Roberto Speranza, non ha escluso l’obbligo della certificazione verde per entrare a scuola: “Dobbiamo tenere aperte tutte le opzioni in campo perché la scuola è davvero una cosa decisiva”.

Sicuramente si ripartirà con le mascherine, ha sottolineato la ministra alle Pari opportunità e alla Famiglia, Elena Bonetti: “La scuola in presenza è un diritto, ma bisogna aumentare il ritmo delle vaccinazioni”.

Vaccini a scuola, quanti insegnati sono stati immunizzati

Al momento i dati relativi al personale scolastico, contando i docenti e i lavoratori Ata, dicono che il 79% ha ricevuto la monodose o entrambe le dosi, dunque ha completato il ciclo vaccinale. Mentre la percentuale di coloro che invece hanno ricevuto solo la prima dose è pari all’82%. Mancano circa 222.132 lavoratori che invece non avrebbero ricevuto nemmeno la prima dose. Si tratta del 15% del totale.

Quattro regioni sarebbero assai indietro: si tratterebbe di Sicilia, Calabria, Sardegna e Liguria. Più virtuose Campania, Friuli Venezia Giulia, Marche, Molise, Abruzzo, Lazio, Toscana, Puglia e Lombardia.