Con l’avvio del green pass il 6 agosto (qui tutte le informazioni su come funziona e dove è obbligatorio) ecco che sono già partite anche le prime truffe.
La modalità più o meno è sempre la stessa: sedicenti fornitori di certificazioni verdi promettono di rilasciare il certificato Covid, indispensabile per entrare in tutta una serie di luoghi e svolgere attività, in cambio del pagamento di una certa cifra.
Green pass: sempre gratuito, ecco dove scaricarlo
Ribadiamo ancora una volta che il green pass è assolutamente gratuito e fornito esclusivamente dalla piattaforma predisposta dal Ministero della Salute www.dgc.gov.it. Può essere rilasciato:
- dopo la somministrazione della prima dose di vaccino (ha validità dal 15esimo giorno successivo, fino alla data prevista per la somministrazione della seconda dose, nel caso di vaccino a doppia dose). La certificazione verde ha in ogni caso una validità di nove mesi dal completamento del ciclo vaccinale;
- dopo la guarigione dal Covid (ha validità 6 mesi);
- dopo l’effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo al virus Sars-CoV-2 (ha validità 48 ore).
Sono esenti dal green pass solo alcune categorie di persone, cui viene fornito un certificato di esenzione (qui tutte le info).
Truffa del green pass su Telegram, come riconoscerla
La truffa scoperta dalla Polizia di Stato contro il commercio online di falsi green pass è stata ribattezzata “Fake Pass”. Sono 4 le persone identificate, due delle quali minorenni, perquisite e indagate per truffa e falso.
In uno dei messaggi inviati a ignari utenti da un gruppo di truffatori al centro dell’operazione “Fake Pass” si legge:
“Ciao, ti spiego brevemente come funziona. Attraverso i dati che ci fornisci (nome e cognome, residenza, codice fiscale e data di nascita) una dottoressa nostra collaboratrice compila un certificato vaccinale (quindi sì, risulti realmente vaccinato per lo Stato) e da lì in green pass”.
In questo caso la truffa correva su Telegram. I gestori di ben 32 canali Telegram con migliaia di utenti iscritti proponevano, con garanzia assoluta di anonimato, la vendita dei green pass falsi, da pagare in criptovaluta o buoni acquisto di piattaforme per lo shopping on-line, ad un prezzo compreso tra i 150 e i 500 euro.
Questo quanto accertato nel corso dell’operazione effettuata dalla Polizia Postale, con i Compartimenti di Milano e Bari, con il coordinamento delle Procure della Repubblica presso i Tribunali di Roma, Milano e dei minorenni di Bari.
Le indagini, tutt’ora in corso, sono rivolte all’identificazione degli amministratori di ulteriori canali individuati oltreché degli acquirenti.