Covid, cosa succede se si risulta positivi in vacanza all’estero: le regole di rientro
Covid, cosa succede se si risulta positivi in vacanza all’estero: le regole di rientro
Vacanze all'estero e rientro in Italia: cosa fare se si risulta positivi durante la permanenza all'estero? I consigli della Farnesina
15 Luglio 2021
Molti italiani hanno già prenotato le loro vacanze e/o sono in procinto di partire. Nello stesso periodo, però, aumentano i contagi da Covid e i casi di variante Delta (con un picco previsto ad agosto) sia in Italia che all’estero. Per questo motivo – ad oggi – tante sono le domande e i dubbi che affollano i pensieri dei viaggiatori. Cosa succede, per esempio, se si risulta positivi in vacanza all’estero? Quali sono le regole per il rientro?
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Variante Delta e viaggi all'estero: le avvertenze della Farnesina
"Tutti coloro che intendano recarsi all’estero, indipendentemente dalla destinazione e dalle motivazioni del viaggio, devono considerare che qualsiasi spostamento, in questo periodo, può comportare un rischio di carattere sanitario", questo l'avvertimento riportato - in evidenza in prima pagina - sul sito della Farnesina (viaggiaresicuri.it).
Il numero dei contagi di variante Delta e i focolai sparsi in Italia e all'estero rappresentano oggi un rischio per la popolazione, tanto che il Ministero degli Affari Esteri è stato chiaro nel ribadire che: "Nel caso in cui sia necessario sottoporsi a test molecolare o antigenico per l’ingresso/rientro in Italia, si rammenta che i viaggiatori devono prendere in considerazione la possibilità che il test dia un risultato positivo".
Viaggi e vacanze all'estero: cosa succede se si risulta positivi prima del rientro?
Non potendo escludere a priori il rischio di contrarre il virus in vacanza, nel rispetto di tutte le disposizioni vigenti in materia di viaggi e spostamenti (in Italia e all'estero), c'è allora da considerare - come anticipato sopra - l'ipotesi di test Covid positivo prima della partenza. Che fare allora?
Come specificato sul sito della Farnesina, in questi casi non sarà "possibile viaggiare con mezzi commerciali e si è soggetti alle procedure di quarantena e contenimento previste dal Paese in cui ci si trova". Lo stesso vale qualora si entrasse in contatto con un soggetto positivo, infatti: "Tali procedure interessano anche i cosiddetti 'contatti' con il soggetto positivo, che sono ugualmente sottoposti a quarantena/isolamento dalle autorità locali e a cui non è consentito spostarsi".
Pertanto, il ministero raccomanda di "pianificare con massima attenzione ogni aspetto del viaggio, contemplando anche la possibilità di dover trascorrere un periodo aggiuntivo all’estero, nonché di dotarsi di un’assicurazione sanitaria che copra anche i rischi connessi a COVID-19".
Va ricordato, infine, che la disciplina generale italiana per gli spostamenti da/per l’estero è contenuta nel DPCM 2 marzo 2021 e nell’Ordinanza 14 maggio 2021 del Ministro della Salute, in vigore dal 16 maggio al 30 luglio 2021, e nell’Ordinanza 18 giugno 2021, in vigore dal 21 giugno al 30 luglio 2021. Il DPCM continua a basarsi su cinque elenchi di Paesi per i quali sono previste differenti misure. Tali elenchi sono contenuti nell’Allegato 20 e possono essere modificati con apposita Ordinanza adottata dal Ministro della Salute, di concerto con il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.