Le varianti Covid stravolgono i colori: 2 Regioni in zona rossa, altre 3 finiscono in arancione

A partire da lunedì 1 marzo saranno almeno 5 le Regioni che cambiano colore. Una per sua stessa scelta va in lockdown

Sale ancora l’indice di contagio Rt nazionale, che questa settimana si fissa a 0,99 (qui il report della scorsa settimana). L’indice, però, supera il livello di rischio 1 in ben 10 Regioni. E c’è un altro dato che preoccupa: oltre al correre delle varianti, soprattutto quella inglese, che presenta anche nuovi sintomi, ben più contagiosa degli altri ceppi, l’età media dei casi diagnosticati è diminuita a 44 anni. Rallenta invece il virus tra gli over 80 grazie ai vaccini.

Dopo un iniziale lento peggioramento, si entra questa settimana dunque nuovamente in una fase in cui si osserva una chiara accelerazione nell’aumento dell’incidenza nazionale. La pressione ospedaliera resta sostanzialmente stabile, con un lieve incremento nell’occupazione delle terapie intensive, che passano dal 22% al 23%, mentre resta al 33%, e quindi sopra la soglia critica del 30%, quella delle aree mediche.

Per questo servono misure urgenti di mitigazione, soprattutto nelle aree a maggiore diffusione, per evitare un rapido sovraccarico dei servizi sanitari. Così scrive l’Iss nel suo nuovo report settimanale, in seguito alle rilevazioni della Cabina di regia del Ministero della Salute.

Motivo per cui non solo nel prossimo Dpcm 6 marzo verranno riconfermate le misure restrittive, ma ci sarà forse anche una stretta ulteriore nelle zone rosse con lo stop a parrucchieri e barbieri quasi certa. Al vaglio invece l’ipotesi di riaprire, in totale sicurezza, teatri e cinema, anche nei weekend, ma solo in zona gialla.

Regioni in zona arancione

Da lunedì 1 marzo ben 3 Regioni passano da gialle ad arancioni: Lombardia, Piemonte e Marche. Due piombano in zona rossa: Basilicata e Molise.

Piemonte

Il Piemonte torna arancione dopo ben quattro settimane di aperture. Il giorno del cambio colore è lunedì 1 marzo. Il nuovo Governo guidato da Draghi ha già fatto sapere che nel prossimo Dpcm verrà mantenuto il sistema dei colori ma si fisserà appunto il lunedì per il cambio, per dare modo soprattutto ai ristoranti e ai bar di organizzarsi per tempo e sfruttare a pieno il weekend.

All’interno della Regione vengono anche istituite alcune zone rosse nel VCO e nel Comune di Cavour (TO), e non da lunedì 1 marzo.

La zona rossa scatta da sabato 27 febbraio alle 18 fino al 5 marzo, per i Comuni di Craveggia, Villette, Toceno, Malesco, Santa Maria Maggiore e Druogno, in Val Vigezzo nel VCO. Si uniscono così al vicino Comune di Re, già in zona rossa dal 20 febbraio per un focolaio da variante inglese. Nonostante le misure restrittive aggiuntive, nell’area si rileva ancora un tasso di incidenza molto elevato e doppio rispetto a quello medio delle tre settimane precedenti.

Zona rossa, sempre dalle 18 del 27 febbraio, anche a Cavour, in provincia di Torino, a causa di un sospetto focolaio da variante su cui sono in corso ulteriori approfondimenti.

Lombardia

Anche la Lombardia, dopo il ritorno sofferto ad un generale allentamento delle misure, ritorna arancione. Da lunedì 1 marzo chiudono di nuovo dunque locali e ristoranti, mentre continuano a restare aperti i negozi.

“Prendiamo atto della decisione, ma è arrivato il momento che i tecnici e gli scienziati studino e poi ci dicano in modo chiaro e definito come superare questo stillicidio settimanale attraverso regole stabili e sicure” ha attaccato il governatore Attilio Fontana.

“Le informazioni scientifiche ormai ci sono. I cittadini e le imprese devono essere garantiti nella vita quotidiana con un orizzonte più lungo della verifica settimanale. Hanno necessità di programmare e avere maggiori certezze. Il nuovo Governo può dare un importante segnale di discontinuità su questo tema e, sono certo, avrà al suo fianco le Regioni”.

Marche

Zona arancione anche per le Marche. “Mi dispiace moltissimo per le restrizioni che condizioneranno la nostra quotidianità e tutte le attività, ma mi preme raccomandarvi la massima attenzione” ha scritto su Facebook il governatore Francesco Acquaroli.

“Sapete quanto in altre occasioni mi sono battuto per chiedere di consentire lo svolgimento di attività personali ed economiche, ma in questo momento abbiamo il dovere di fermare il prima possibile questa fase di recrudescenza del virus a tutela della salute e della sicurezza di tutti i cittadini marchigiani”.

Regioni in zona rossa

Nel Belpaese torna anche la zona rossa per due Regioni, non solo per micro territori.

Basilicata

La Basilicata, dal 1° marzo, va in lockdown. L’indice Rt è passato in appena una settimana da 1,03 a 1,51. “Anche se al momento la pressione sulle nostre strutture sanitarie rimane entro limiti contenuti, e sul territorio registriamo meno focolai di infezione, nell’ultimo periodo abbiamo assistito a un aumento significativo dell’indice di contagiosità. È questa la ragione alla base della decisione del Ministero della Salute di portare la Basilicata tra le aree del Paese dove applicare le misure più restrittive” ha chiarito il presidente della Regione Vito Bardi.

Un sacrificio in qualche modo inaspettato, per tanti cittadini e operatori economici lucani, prosegue Bardi. In Basilicata dunque da lunedì 1 marzo non è possibile spostarsi nemmeno all’interno del proprio Comune, se non per motivi di lavoro, necessità e salute. Chiudono anche i negozi, oltre ai bar e ai ristoranti. Riguardo alla scuola, scatta la didattica a distanza a partire dalla seconda media.

Molise

Situazione particolare invece per il Molise, che ha chiesto la zona rossa per frenare i contagi. “È un momento delicato per il nostro territorio e chiedo al Governo, che gestisce la Sanità in Molise attraverso un Commissario nominato da Roma, di cambiare strategia e attivare tutte le misure necessarie”, ha scritto il presidente della Regione Donato Toma su Facebook.

Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, ha spiegato che la Regione Molise ha espresso la chiara volontà di andare in zona rossa “e in questi casi non possiamo che accogliere tale richiesta”.