Le nuove misure anti-Covid previste dal Dpcm che entrerà in vigore alla mezzanotte di venerdì 6 novembre hanno spinto Italo a ridurre drasticamente i servizi. Il vicepresidente esecutivo dell’Azienda, Flavio Cattaneo, ha spiegato che la compagnia manterrà quelli minimi, accennando che la situazione è identica anche per il competitor Trenitalia.
La riflessione di Cattaneo è supportata dai dati. Da quando la seconda ondata è diventata reale, gli italiani hanno ridotto drasticamente gli spostamenti. Il calo registrato da Italo negli ultimi giorni è compreso tra l’85% e il 95%. Con l’aggravante che nel primo lockdown le persone erano a casa e i treni fermi in deposito: adesso, invece, i convogli viaggiano semi–vuoti.
Covid, Italo ferma quasi tutte le corse: gli 8 collegamenti rimasti
Dal 10 novembre, quindi, Italo ha annunciato che sospenderà la maggior parte dei servizi giornalieri del suo network a causa della riduzione della domanda sul trasporto lunga percorrenza in tutto il Paese. Complice, inevitabilmente, il divieto di spostamento da e verso le zone rosse introdotte dal nuovo Dpcm.
Attraverso un comunicato, l’azienda ha specificato che manterrà due soli servizi giornalieri sulla direttrice Roma-Venezia e sei servizi giornalieri sulla direttrice Napoli-Milano-Torino. Un taglio pesantissimo, circa il 93%, a cui si aggiunge la cassa integrazione al personale, già provato nei mesi scorsi dalla riduzione del servizio
Covid, come chiedere il rimborso del biglietto a Italo
E chi ha prenotato un biglietto per uno dei viaggi che non verrà effettuato? Italo ha comunicato che tutti i biglietti già emessi, nel caso non fosse possibile utilizzarli a causa delle limitazioni nelle aree più a rischio del Paese, saranno rimborsati. Sono previste anche soluzioni alternative, come ad esempio lo spostamento dei passeggeri su altri treni o in altri orari.
Covid, la situazione di Trenitalia: i treni regionali
Diverso il discorso per Trenitalia, che rispetto a Italo può contare sui collegamenti regionali e intercity, che dovrebbero rimanere stabili. Anche perché la richiesta di mobilità nelle aree urbane, nonostante le limitazioni che scatteranno da domani, è ancora alta.
Per quel che riguarda invece i viaggi a lunga percorrenza, anche Trenitalia ha proceduto al taglio: da 218 sono scesi a 190. È probabile, però, che le future limitazioni portino a una riduzione più netta, tagliando ulteriormente le Frecce e l’Alta velocità.