Andrea Crisanti, microbiologo dell’Università di Padova, ha effettuato un’indagine sulla popolazione di Vo’ Euganeo, uno dei primi comuni colpiti dal coronavirus nel febbraio 2020, per valutare la durata degli anticorpi nei soggetti contagiati. I dati, raccolti in collaborazione con l’Imperial College, sono stati pubblicati su Nature Communication.
Covid, quante dosi di vaccino a chi è stato contagiato: cosa prevede il Ministero
Secondo lo studio, gli anticorpi contro il coronavirus permangono nei soggetti colpiti dal Covid per almeno 9 mesi, anche in caso di assenza di sintomi. Si tratta di un'informazione importantissima per gestire l'immunizzazione di chi è guarito dalla malattia.
Al momento, infatti, il Ministero della Salute, attraverso una circolare, ha affermato che a questa categoria di persone è possibile somministrazione una sola dose di vaccino purché la vaccinazione stessa venga eseguita ad almeno 3 mesi di distanza - e preferibilmente entro i 6 mesi - dall'infezione.
Covid, quanto durano gli anticorpi in chi è stato contagiato: lo studio
Per Massimo Galli, ordinario di Infettivologia all'Università degli studi di Milano e direttore delle Malattie infettive dell'Ospedale Sacco di Milano, vaccinare i guariti entro i 6 mesi "ci porta a sprecare dosi e forza lavoro". In effetti, diversi esperti stanno valutando l'allungamento del periodo sulla base delle nuove evidenze scientifiche, così da gestire al meglio le scorte dei vaccini. Secondo i dati di Vo' Euganeo, il 98,8% delle persone infette a febbraio e a marzo ha mostrato livelli rilevabili di anticorpi anche a novembre.
L'indagine è stata eseguita attraverso tre diverse tipologie di test che rilevano diversi tipi di anticorpi che rispondono a diverse parti del virus. Andrea Crisanti, a capo dello studio, ha spiegato che chi si era infettato a febbraio 2020 aveva, a novembre dello stesso anno, ancora "importanti livelli di anticorpi nel sangue, indipendentemente dalla tipologia di infezione", ossia che si fosse sintomatici o asintomatici.
La conclusione è che la forza della risposta immunitaria non dipenda dai sintomi e dalla gravità dell'infezione. Inoltre, il fatto che la protezione anticorpale abbia una durata prolungata potrebbe dunque portare a una diversa valutazione della tempistica di vaccinazione in questi soggetti. Pertanto, l'Aifa starebbe valutando la possibilità di estendere oltre i 6 mesi il limite temporale per la somministrazione della dose unica nei soggetti guariti dal Covid.