Il 27 % nella fascia dai 50 ai 59. Il 19% circa, nella fascia tra i 60 e i 69 anni. E il 13,4% tra chi invece ha più di settant’anni. Sono i numeri di una campagna di vaccinazione che rallenta nella somministrazione delle prime dosi. Il trend di chi non si presenta agli hub desta naturalmente preoccupazione. Perché, al contrario delle somministrazioni, il contagio, invece, corre. Sono gli effetti della variante Delta, presente nel 32% dei tamponi oggetto di sequenziamento e diffusa soprattutto in tre regioni (ecco quali sono le regioni più a rischio per numero di positivi e in cui la Delta è maggiormente diffusa). Una campagna di vaccinazione che procede con i freno a mano è quindi una nuova tessera in un quadro rispetto al quale il governo presieduto da Mario Draghi sente di dover intervenire, prima che la situazione sfugga di mano (ecco a quali limitazioni si pensa).
I numeri della vaccinazione: i richiami superano le prime dosi
Sono gli effetti di agosto. E quelli di una generale sfiducia nei confronti dei preparati per l’immunizzazione, che emerge con più forza perché, in questa fase, fa da contraltare ai 34 milioni di italiani che hanno ricevuto almeno un’iniezione e rappresentano il 57,4% della popolazione. I non immunizzati sono anche il terreno su cui attecchisce la variante più contagiosa perché privi dello “scudo” di circa il 30% garantito invece a chi ha ricevuto la prima somministrazione (con il richiamo la percentuale di protezione aumenta sensibilmente).
Il volume quotidiano di punture non si sta riducendo. Viaggia sulle 550mila inoculazioni ogni 24 ore, quindi in linea con l’obiettivo della struttura commissariale. Quel che preoccupa è però la quota di richiami, che, dal 21 giugno hanno superato le prime dosi in maniera strutturale fino al valore più basso delle prime somministrazioni, raggiunto l’11 luglio.
Perché le persone non si stanno più vaccinando
Il numero di vaccinazioni cala nella fascia 20-40 anni. Sicuramente c’è l’effetto-vacanze, innescato da chi non vuole “impegnarsi” con una puntura nel mese di agosto, un appuntamento che potrebbe entrare in conflitto con i piani per le vacanze. Ma i numeri di chi non ha risposto all’appello si potrebbero spiegare anche con la sfiducia: tra il personale scolastico, ad esempio, sono 200mila gli addetti del comparto non ancora coperti. Figliuolo adesso vuol procedere a un’analisi qualitativa: si tratta di no-vax? Tra gli over 80, il 7,4% ancora non è vaccinato. In totale, tra tutte le fasce d’età, si tratta di 5 milioni di italiani che avrebbero diritto a una dose ma che non si sono ancora prenotati. È su di loro che si gioca il futuro della pandemia.
Nel frattempo è stato decretato lo stop ad AstraZeneca e J&J: ecco cosa succede adesso. Sui vaccini arriva anche l’opinione di Crisanti: qui la previsione preoccupante.