Il Coronavirus ha ormai cambiato le nostre giornate: l’uso obbligatorio di strumenti di protezione individuale, il distanziamento sociale e la limitazione del contatto umano sono tutte regole che un po’ tutti – chi più chi meno – abbiamo imparato a seguire. E così, anche se fino a poco tempo fa sembrava inimmaginabile, anche le mascherine sono diventate un accessorio di uso quotidiano.
Sono tanti i modelli in commercio oggi, da quelle chirurgiche fino alle più “professionali” FFP2 o FFP3. Da quando l’OMS ha dato l’ok ammettendo anche l’uso di quelle in tessuto, inoltre, molti hanno fatto ricorso anche a quelle in tessuto riutilizzabili (che fanno bene all’ambiente e sicuramente anche al portafogli). L’esposizione a quantità eccessive di acqua e prodotti disinfettanti e/o detersivi, tuttavia, potrebbe danneggiare il materiale di cui queste sono composte, per questo motivo bisogna fare attenzione al modo in cui le stesse vengono lavate e igienizzate prima dell’utilizzo.
Le mascherine possono essere lavate e riutilizzate?
Prima di passare ai consigli su come igienizzare le mascherine, è importante specificare che non tutti i mezzi di protezione individuale possono lavati e riutilizzati. Come precisa infatti il Ministero della Salute: “È possibile lavare esclusivamente le mascherine utilizzate nell’ambito della comunità (e non mediche) fatte con materiali che resistono al lavaggio a 60 gradi”.
Solitamente, inoltre, nelle confezioni delle mascherine di comunità che si trovano in commercio e sono lavabili, vengono riportate specifiche indicazioni nelle etichette, che possono includere anche il numero di lavaggi consentito senza che questo diminuisca la loro performance.
Come lavare e igienizzare le mascherine correttamente
Le mascherine monouso realizzate con fibre diverse dal tessuto (ovvero le mascherine chirurgiche o le mascherine KN95 e N95) non possono essere pulite – in totale sicurezza – a casa. L’esposizione a quantità eccessive di acqua e detersivi distruggerebbe infatti le loro fibre, danneggiando i sistemi di filtrazione. Per essere igienizzate e riutilizzate queste necessitano di un particolare processo di sterilizzazione a calore, difficilmente ripetibile in ambito casalingo.
Le mascherine per il viso in tessuto, invece, possono e devono essere lavate a casa. Queste, difatti, possono essere riutilizzate fino a quando non presentano segni di deterioramento o non si adattano più al viso di chi li indossa.
Gli esperti consigliano di pulire le mascherine in tessuto dopo ogni utilizzo. Possono essere lavate in lavatrice o a mano (preferibilmente usando guanti usa e getta e tenendo la mascherina sporca lontana dal viso o da altri punti sensibili). Se la mascherina ha una tasca apposita per il filtro è molto importante ricordarsi di svuotarla prima del lavaggio.
Per una corretta igienizzazione è consigliato impostare il lavaggio della lavatrice a caldo e a ciclo normale. Nel caso di lavaggi a mano si può procedere riempiendo il lavandino (o una bacinella) con acqua calda, aggiungendo circa un cucchiaino di detersivo nel contenitore d’acqua prima.
Tra i detergenti consigliati ci sono tutti quelli che contengono abbastanza enzimi per abbattere lo sporco e il sudore sulla superficie interna della mascherina.
Per sciacquare e risciacquare va bene sia acqua calda che fredda, mentre se si usa un’asciugatrice questa deve essere impostata al massimo ciclo di calore. Se non si dispone di un’asciugatrice va bene posizionare le mascherine su uno stendino alla luce diretta del sole.
Per ultimo, ma non per importanza, è importante ricordarsi che quando le mascherine, una volta pulite e asciutte, dovranno essere conservate in un contenitore o in un sacchetto incontaminato fino al momento del riutilizzo.