Nuovi bonus destinati a imprese, lavoratori e p. Iva stanno per essere approvati dal decreto Ristori 5 che, con la sua entrata in vigore, potrebbe dare il via ad un nuovo sistema di riconoscimento degli aiuti di Stato, dicendo addio una volta per tutte addio all’attribuzione che tiene conto dei codici ATECO.
Bonus Covid, a cosa servono i codici ATECO
Con i decreti e i Dpcm approvati fino ad ora per far fronte all’emergenza Covid, il Governo ha indirizzato tutta una serie di aiuti e bonus individuando specifiche categorie di professionisti (aziende e privati) operanti nei settori più colpiti dall’emergenza sanitaria. Così, fino ad ora, lo Stato ha deciso di individuare i beneficiari dei ristori in base ai loro codici ATECO.
Il codice ATECO è una combinazione alfanumerica che identifica una attività economica precisa, che permette di classificare la stessa a fini statistici, fiscali e contributivi. L’apertura della p. Iva coincide con l’attribuzione di un codice ATECO, che inquadra quel professionista (a fini statistici, fiscali e contributivi appunto) all’interno di un determinato settore.
Per questo motivo, durante l’emergenza Covid, il Governo ha deciso di stilare una lista delle attività più colpite dal blocco – e quindi beneficiari di determinati aiuti e bonus – proprio a partire dai codici ATECO. Un’impresa o professionista, di conseguenza, per sapere se avrebbe o meno ricevuto aiuti da parte dello Stato doveva accertarsi di rientrate nell’elenco definito dall’Agenzia delle Entrate. Con il decreto Ristori 5, però, le cose potrebbero cambiare e si potrebbe procedere all’assegnazione dei bonus Covid seguendo un altro sistema.
Bonus Covid, addio ai codici ATECO: il nuovo sistema al vaglio del Governo
L’attribuzione dei bonus Covid in base al codice ATECO ha generato nelle scorse settimane non pochi scompigli: molti professionisti hanno protestato per essere stati esclusi ingiustamente dal Governo, denunciando una mancanza di aiuti nel momento più difficile della pandemia. È il caso, per esempio, delle attività escluse dall’asporto e che, costretti a interrompere il proprio servizio, si sono visti comunque negare l’accesso alle agevolazioni (ne abbiamo parlato qui).
Per questo motivo, probabilmente anche per superare questo limite, al vaglio dell’Esecutivo ci sarebbe un nuovo sistema di riconoscimento dei bonus, con il quale si direbbe addio ai codici ATECO.
Il nuovo criterio usato per l’assegnazione degli aiuti, nello specifico, terrebbe conto del calo del fatturato, quindi: coloro i quali – p. Iva, aziende e liberi professionisti – saranno in grado di dimostrare di aver subito delle perdite a causa dell’emergenza sanitaria avranno accesso ai Ristori. Il calo degli introiti, però, questa volta non si riferirà al mese, ma dovrà esseri registrato nel semestre o nel corso di un anno.