Il datore di lavoro può richiamarmi dalle ferie?

Come si deve comportare il dipendente se l'azienda lo richiama anticipatamente durante il periodo delle vacanze

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Redazione

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Un datore di lavoro può richiamare un dipendente dalle ferie? Ne ha il diritto? E il dipendente, in quel caso, come si deve comportare? Deve per forza accettare o può rifiutarsi?

Tutte domande queste che si fanno spesso alcuni lavoratori, vedendo le vacanze avvicinarsi. Lo spettro di una chiamata d’emergenza dal ‘capo’ che interrompe il beato relax è infatti un timore che alberga in non pochi dipendenti. La questione, in particolare, interessa coloro che svolgono mansioni specifiche e, di conseguenza, che sono difficilmente sostituibili all’interno di una società.

Prima di tutto è bene sottolineare che le ferie sono un diritto del lavoratore e, in base al relativo contratto, si aggirano intorno alle 4 settimane all’anno (in alcuni casi possono prevedere anche più giorni).

Per quel che concerne il rientro anticipato per particolari esigenze aziendali, la prima cosa che bisogna sapere è che cosa prevede il proprio contratto collettivo e/o individuale.

Se il contratto non ha alcun vincolo inerente alla reperibilità del lavoratore, questo non ha alcun obbligo di farsi trovare. Al contrario, se la reperibilità è prevista, con relativo indennizzo economico da aggiungere alla busta paga, il datore può far scattare il rientro del dipendente.

Il richiamo deve avvenire nel momento in cui nella ditta nessun’altro è in grado di offrire, per una necessità impellente, le medesime prestazioni del lavoratore vacanziero ma reperibile. Il rientro deve essere gestito con correttezza dal ‘capo’ che deve cercare di causare meno fastidi possibili al dipendente.

Per quanto riguarda, più in generale, il periodo delle ferie dei lavoratori, è bene fare chiarezza su una questione che spesso viene mal interpretata. Tra il dipendente e il principale, chi ha maggior potere sulla questione vacanze è quest’ultimo.

Il dipendente ha sì diritto di sfruttare i giorni di ferie stabiliti dalle condizioni del suo contratto ma, al contempo, deve sottostare alle scelte e alle tempistiche aziendali. In parole povere non può decidere di lasciare la sua postazione quando ne ha voglia, ma deve avere il via libero dei vertici che decidono tenendo conto delle dinamiche dell’attività e non soltanto di quelle del singolo lavoratore.

Per evitare spiacevoli sorprese o incomprensioni di qualsiasi genere, il consiglio rivolto agli stipendiati è quello di informarsi attentamente leggendo il proprio contratto di lavoro dove è disciplinata la casista relativa ai diritti del periodo di ferie.