Etichette: partono i nuovi obblighi per indicare le materie prime

Anche tessuti e calzature avranno un sistema di etichettatura obbligatorio

Moda, scarpe e accessori: presto le etichette saranno obbligatorie anche per questi prodotti ed aiuteranno il cliente ad identificare più facilmente le materie prime utilizzate e la qualità dei prodotti ‘Made in Italy’.

Per le scarpe, in particolare, le etichette dovranno riportare in italiano anche nome e indirizzo del produttore e dovrà comparire una piccola icona che identifichi la composizione di tomaia, rivestimento, suola interna e suola esterna. E per aiutare i consumatori a leggere e capire queste indicazioni, i negozianti dovranno esporre una guida alle etichette precisa e dettagliata.

Una grande rivoluzione, dunque, quella che si appresta ad investire il settore dei tessuti e delle calzature, a tutto vantaggio dei consumatori che potranno comprare in maniera più consapevole e informata non solo ciò che portano in tavola ma anche quello che indossano.

Grazie al  nuovo sistema di etichettatura, inoltre, sarà più facile comparare tra loro prodotti apparentemente analoghi e distinguere chiaramente produttore e importatore. Una possibilità, come spiegano i rappresentati del settore, che se bene utilizzata potrebbe incentivare le vendite dei prodotti italiani, nochè la riconoscibilità del marchio “Made in Italy”.

“Tutto questo potrebbe trasformare questi obblighi in un’opportunità – ha spiegato Massimo Torti, segretario generale di FederModa -. Oggi solo il 33% delle imprese della distribuzione di abbigliamento e calzature in Italia hanno un sito internet, che per di più utilizzano principalmente come vetrina. Ma solo poco più del 12% ha un sito in grado di proporre e finalizzare acquisti”.

Etichette anche per moda e scarpe:

In realtà le nuove regole di etichettatura per moda e calzature non sono esattamente una novità. La legge che le ha disposte, infatti, è in vigore da circa un anno, vale a dire dall’inizio del 2018, periodo in cui è entrato in vigore il nuovo Regolamento del Mise su indicazione di una Normativa europea del 2017.

Ma tra lungaggini burocratiche e iter infiniti, la legge comincerà ad essere operativa sotto tutti i punti di vista solo nell’anno corrente. C’è voluto tempo sopratutto per definire un sistema di controlli, verifiche e sanzioni che fosse  efficace ed applicabile sia ai negozi fisici che l’e-commerce, dove la maggior parte dei market-place hanno sede in paesi extraeuropei, come Stati Uniti e Lussemburgo.

Per i commercianti, dunque, l’obbligo di esporre chiaramente le informazioni contenute nelle nuove etichette si estende anche ai siti web che dovranno allinearsi alle disposizioni della nuova normativa. Ed occhio alle multe: le sanzioni per i trasgressori possono arrivare anche a 20 mila euro.