Arrivano le batterie sulle etichette dei prodotti: cosa cambia per i consumatori

Il nuovo sistema che il Governo italiano vorrebbe adottare è alternativo al Nutriscore e dovrà avere l'approvazione della Commissione Europea

Da qui a qualche mese potreste veder comparire cinque batterie sulle etichette dei cibi che comprate al supermercato. Si tratta del nuovo sistema informativo che il Governo italiano vorrebbe adottare e per il quale ha inviato uno schema di decreto (e regolamento) alla commissione europea.

Il Nutrinform Battery (questo il nome scelto dall’esecutivo italiano per il nuovo sistema a “icone”) si contrappone al sistema a semaforo (chiamato Nutri-Score) che tante polemiche aveva generato nelle passate settimane. Secondo alcuni, infatti, il Nutri-Score sfavorirebbe gli ingredienti base della dieta mediterranea (e, dunque, della cucina italiana) e potrebbe avere un impatto fortemente negativo sui consumi e sulla produzione alimentare.

Come funzionano le nuove etichette “a batteria” per i cibi

Nel progetto di decreto inviato alla Commissione Europea (notifica n. 2020/0031/I – C60A) il Ministero dello Sviluppo Economico spiega, in maniera dettagliata e approfondita, sia come saranno articolate le nuove etichette sia le basi scientifiche del sistema Nutrinform Battery. In particolare, il nuovo schema che l’Italia vorrebbe adottare prende le mosse dalle cosiddette Icone RI (o Icone GDA, ossia “Guideline Daily Amount”), che indicano la “quantità” di energia e nutrienti forniti da un prodotto alimentare preconfezionato in rapporto al fabbisogno giornaliero di un adulto.

Il Nurtrinform Battery è una evoluzione di queste icone: le stesse informazioni vengono rielaborate e messe in una forma grafica differente, in modo che siano di più facile comprensione. Per questo motivo è stato deciso di adottare un sistema iconografico “a batteria”, in modo che la lettura di questi dati sia semplice e immediata.

Come saranno le nuove etichette a batteria

Nel caso in cui la proposta di regolamento venga approvata, i produttori potranno inserire nella grafica degli imballaggi cinque batterie una di seguito all’altra. Ogni batteria sta a indicare un diverso valore nutrizionale (calorie, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale) e, in base al livello di carica di ogni batteria, il consumatore potrà immediatamente identificare la quantità di energia o nutriente presente nel cibo.

Guardando le batterie e la loro percentuale di “carica” i consumatori riusciranno a comprendere in maniera abbastanza semplice quale sarà l’apporto calorico e nutritivo dell’alimento che stanno per acquistare e consumare.

Il perché delle nuove etichette

Il motivo che ha spinto il Governo italiano a proporre una nuova etichetta per i cibi preconfezionati di cui all’art. 2, par. 2, lett. e) del Reg. (UE) n. 1169/2011 è semplice: aiutare i consumatori a comprendere in maniera intuitiva il contributo che un cibo o un piatto fornisce ai fini dell’apporto energetico e nutritivo quotidiano. E, stando ad alcune indagini effettuate e alle prime sperimentazioni compiute, i risultati sono più che positivi.

I consumatori, infatti, hanno dimostrato di essere interessati a un sistema di etichettatura che fornisca loro informazioni e consenta di conoscere quale tipologia di cibo è più adatta per la loro dieta o regime alimentare. E, in un confronto tra vari sistemi, quello a batteria è risultato essere il più intuitivo e facile da “leggere”.