Dal punto di vista climatologico quella che sta finendo è stata un’estate a tutti gli effetti tropicale, e tra le più calde degli ultimi due secoli. Le temperature estreme sono state accompagnate da repentini cambi di tempo, con un meteo impazzito ed eventi estremi che hanno creato ingenti danni sia ai privati che alle aziende, in particolare quelle del settore agricolo.
Secondo Coldiretti ci sarebbe stato nell’estate del 2021 un aumento di fenomeni estremi del 65% rispetto allo scorso anno. La bella stagione, titolo ormai relegato a un modo di dire, è stata caratterizzata da 1.200 tra grandinate, bombe d’acque e tempeste di vento che hanno portato distruzione in tutto il Paese, dal Nord al Sud.
Estate tropicale e meteo estremo: come è cambiato il clima in Italia
Una nuova analisi della confederazione, che si è concentrata sulle banche dati dello European Severe Weather Database e dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima, ha fatto emergere un aumento di +2,18 gradi nelle temperature di giugno rispetto alla media storica e di +1,24 gradi in quello di luglio.
In Italia le ondate di caldo record hanno messo a repentaglio anche la salute dei più fragili e degli anziani, con intere giornate da bollino rosso e tassi di umidità intorno all’80%. Il tempo rovente ha contribuito a generare ed esacerbare eventi climatici estremi. Basta pensare che l’ultima perturbazione si è abbattuta su gran parte della Penisola a macchia di leopardo, colpendo diverse regioni, danneggiando vigneti, uliveti, campi di girasoli e coltivazioni di pomodori e ortaggi.
Estate tropicale e meteo estremo: danni per miliardi di euro in Italia
È sempre più chiaro che il clima è cambiato, forse irreversibilmente, e fenomeni meteorologici eccezionali sono diventati ormai la normalità. La crescente tropicalizzazione dell’Italia, con lunghi periodi di siccità e precipitazioni brevi ma sempre più intense e grandine di dimensioni inedite per le nostre latitudini, richiedono interventi sempre più dispendiosi per le casse dello Stato.
L’effetto del cambiamento climatico in Italia ha prodotto perdite, secondo Coldiretti, per oltre 14 miliardi di euro durante il corso dell’ultimo decennio, di cui un miliardo solo nei mesi del 2021, calcolati sul calo della produzione agricola a livello nazionale e danni a strutture e infrastrutture agricole a causa di allagamenti, frane, smottamenti e incendi facilitati dal caldo record e dall’arsura.
Secondo Epson dal 1995 al 2017 l’Unione Europea avrebbe subito dei veri shock economici causati da disastri come alluvioni, tempeste, siccità e terremoti, con oltre 77 miliardi di euro di danni di cui poco meno della metà indirettamente, per i legami economici con le aree colpite dalle calamità. Le previsioni per gli anni successivi sembrano ancora più tragiche.
Nonostante alcuni cambiamenti siano ormai irreversibili, continuare su questa strada significa rischiare perdite economiche molto importanti. L’attenzione alla sostenibilità e all’ambiente da parte delle aziende e dei singoli può aiutare a mitigare gli effetti estremi del riscaldamento globale e dell’inquinamento, e giovare alle tasche di tutti, considerando che una spesa maggiore per i governi per fare fronte ai disastri naturali si traduce, neanche a dirlo, in tasse più alte