Indispensabile per la sopravvivenza di tutti gli esseri viventi, l’aria è quella miscela di gas e particelle solide e liquide che respiriamo.
Tuttavia, l’aria che riempie i nostri polmoni e permette al nostro organismo di essere vitale, può anche uccidere. E non si tratta solo di una “potenzialità”, ma dati alla mano, i numeri relativi ai decessi in Europa e correlati all’inquinamento atmosferico, sono preoccupanti. La composizione dell’aria può essere modificata da sostanze come quelle derivanti dalle attività dell’uomo. Fumi tossici industriali, riscaldamento domestico, scarichi delle auto sono solo alcuni esempi. Queste sostanze tossiche rilasciano nell’aria monossido di carbonio, zolfo, benzene e diversi idrocarburi che la rendono dannosa e mortale per gli esseri viventi.
Poveri sottili, diossido di azoto e ozono sono tra i principali responsabili dell’inquinamento atmosferico. L’inalazione di queste sostanze contenute nell’aria provoca problemi di salute gravi e possono portare anche alla morte. I dati raccolti dall’Agenzia Ambientale Europea non sono positivi: ogni anno infatti si stimano 399.000 morti nell’Unione Europea per effetto dell’esposizione da polveri sottili. Anche il diossido di azoto è altrettanto pericoloso, al punto da provocare 75.000 decessi l’anno, seguito dall’ozono con 13.600 morti.
In un confronto tra 4 Paesi europei sono venuti alla luce i seguenti dati preoccupanti:
- in Germania, le polveri sottili provocano 66.080 decessi, seguite dal diossido di azoto che causa 12.860 morti e dall’ozono che ne determina 2.220;
- in Italia invece, i morti per polveri sottili ammontano a 59.630, mentre sono 17.290 quelli per esposizione a diossido di azoto e 2.900 per ozono;
- in Francia, il numero di decessi per poveri sottili è un po’ più basso (ma resta comunque allarmante), ovvero di 34.880, mentre sono 9.330 le persone che muoiono per diossido di ozono e 3.786 per ozono;
- in Spagna si contano 23.180 individui morti per polveri sottili, a cui se ne aggiungono 6.740 per diossido di azoto e 5.436 per ozono.
Il quadro delineato da questo studio è il risultato degli effetti negativi causati dall’inquinamento prodotto dalle auto, ma anche dal riscaldamento (spesso troppo alto) nelle abitazioni e anche da altri fattori.
I settori che contribuiscono a favorire l’inquinamento dell’aria sono:
- i trasporti che producono il 24% dell’inquinamento totale;
- l’industria che ne produce il 13%;
- l’agricoltura, responsabile dell’11,8% dell’inquinamento;
- le risorse naturali con una produzione del 5,6%;
- altre fonti, per una produzione del15,39% sul totale.
In testa invece, ci sono gli appartamenti che producono ben il 30,3% dell’inquinamento totale.