Svolta 5G, fa bene all’ambiente: così taglia le emissioni

Un nuovo studio condotto da Ericsson, leader nelle tecnologie di quinta generazione, spiega che queste potrebbero abbattere le emissioni di Co2

La tanto temuta, a causa di notizie false e miti sfatati dalla scienza, tecnologia 5G, se adoperata in alcuni settori chiave, potrebbe portare a un risparmio di emissioni incredibile. Lo ha dimostrato uno studio condotta da Ericsson, che ha spiegato che la quinta generazione di sistemi di telefonia potrebbe contribuire a salvare il pianeta se usata correttamente.

I ricercatori stimano che l’implementazione del 5G in quattro settori ad alta intensità, quali quelli del carbonio e dell’energia, del trasporto, dell’industria manifatturiera e dell’edilizia, potrebbe ridurre le emissioni di Co2 nella sola Unione Europa di diversi milioni tonnellate.

Quante emissioni può tagliare l’uso delle tecnologie 5G

La cifra è da capogiro. Tra i 55 e i 170 milioni di tonnellate di Co2 potrebbero non essere immesse nell’ambiente ogni anno grazie alle moderne tecnologie. Praticamente l’equivalente di togliere dalle strade del vecchio continente un’auto su sette, ovvero oltre 35 milioni di veicoli.

La riduzione totale delle emissioni, con l’uso sempre più diffuso della tecnologia di quinta generazione, arriverebbe anche al 20% – praticamente tutte quelle di Italia e Spagna insieme -grazie a un uso ottimizzato di energia e alle grandi possibilità che offre con lo spostamento più veloce dei dati.

La connettività fissa e mobile sarà alla base delle soluzioni per la riduzione della Co2 in Europa da qui al 2030. Tra queste anche lo sviluppo di nuovi generatori per produrre energia rinnovabile, (qui il nostro approfondimento sulle rinnovabili) che potrebbero ridurre le emissioni di 550 milioni di tonnellate di biossido di carbonio equivalente, quasi la metà di quelle prodotte in tutto il settore energetico.

Il 5G fa bene all’ambiente, ma ci sono delle criticità in Ue

Ma c’è un grosso problema, che potrebbe ripercuotersi non solo sul clima ma anche sulla competitività dell’Europa sul lungo termine. Nel continente si assiste infatti a un “quadro preoccupante” riguardo la diffusione del 5G.

Nel 2020 queste tecnologie erano a portata del 15% della popolazione mondiale. Nel 2027, a tre anni dal raggiungimento dell’obiettivo di limitare il surriscaldamento globale a 1,5 gradi, solo il 75% del mondo utilizzerà il 5G.

Stati Uniti, Canada e i Paesi del Nord Est asiatico potrebbero addirittura avere il 95% della popolazione coperta dalla nuova generazione di tecnologie, mentre al contrario in Europa, per quell’anno, la percentuale potrebbe fermarsi a poco più dell’80%.

Il 5G tuttavia continua a far paura, come vi abbiamo spiegato qui, anche se senza alcun fondamento scientifico. Nel mentre è già iniziata la corsa delle big tech al 6G. Tra loro anche Apple, come anticipato qui.