Anche quest’anno siamo in debito. Nonostante la sempre maggior attenzione all’ambiente e le campagne di sensibilizzazione, l’Overshoot Day per l’Italia cade il 15 maggio, come nel 2022. Un segnale allarmante che ci indica come l’umanità continui a produrre e consumare, senza preoccuparsi del futuro del nostro Pianeta. Non tutti, però, consumiamo le risorse con la stessa velocità: se tutti agissero come noi italiani, sarebbero necessari quasi tre pianeti Terra per soddisfare il nostro stile di vita.
Indice
Cos’è l’Overshoot Day?
Ma cos’è esattamente l’Overshoot Day? È la data in cui, secondo i calcoli del Global Footprint Network, abbiamo utilizzato tutte le risorse biologiche che gli ecosistemi della Terra possono rigenerare nel corso di un intero anno. Una data che viene calcolata non solo a livello globale, ma anche per ogni singolo Paese, attraverso il Country Overshoot Day. Quest’ultimo indica la data in cui cadrebbe l’Earth Overshoot Day se tutta l’umanità consumasse come le persone di quello stato.
L’Overshoot Day per l’Italia e per molti altri Paesi è un quindi un campanello d’allarme che suonando ci indica la necessità di impegnarsi nella lotta al cambiamento climatico, essendo tutti responsabili del nostro futuro e di quello del nostro Pianeta.
I Paesi che consumano di più
A livello globale il Qatar è il Paese che ha raggiunto l’Overdshoot Day più presto, il 10 febbraio. Stati Uniti, Canada, Belgio, Australia e Danimarca invece hanno superato la propria capacità ecologica nel mese di marzo. La Jamaica invece è il Paese che ha dimostrato il maggior senso di responsabilità, con il suo Country Overshoot Day che cade il 20 dicembre 2023.
La Giornata Mondiale dell’Ambiente, che si celebra il 5 giugno di ogni anno, è il momento in cui verrà rivelata la data dell’Earth Overshoot Day 2023, cioè la data globale che indica il giorno in cui il pianeta ha esaurito le sue risorse. Nel 2022, questo giorno è stato il 28 luglio, invece a causa degli eventi straordinari legati alla pandemia, la data è stata posticipata al 22 agosto nel 2020.
Soluzione per sprecare di meno
Ma come possiamo fare per invertire questa tendenza? La soluzione può sembrare retorica, ma è abbastanza semplice: basta adottare uno stile di vita più sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Ci sono molte cose che possiamo mettere in pratica per ridurre il nostro impatto ecologico: dal ridurre il consumo di plastica, all’adozione di un’alimentazione più equilibrata e consapevole, fino all’utilizzo di fonti di energia rinnovabile.
Un altro passo importante da compiere è quello di sensibilizzare la società sull’importanza della sostenibilità ambientale. Solo attraverso l’educazione e la condivisione delle informazioni possiamo fare la differenza e creare una società più consapevole e impegnata nella lotta ai cambiamenti climatici e alla distruzione dell’ecosistema. Il bilancio ecologico della Terra nel 2022 mostra che l’umanità sta consumando risorse ecologiche oltre la capacità del pianeta di rinnovarle, come riportato dal portale dell’Earth Overshoot Day.
L’Italia, come molti altri paesi, consuma risorse ecologiche in modo insostenibile, generando un debito ecologico sempre più grande. Secondo i dati del 2022, per vivere in equilibrio con la natura, servirebbero quasi 5,2 Italie. Gli impatti dell’eccessivo consumo di risorse ecologiche sono evidenti nell’erosione del suolo, nella desertificazione, nella ridotta produttività dei terreni coltivati, nella deforestazione e nell’estinzione delle specie. Per invertire questa rotta, bisogna tornare a vivere, produrre e consumare nel rispetto delle risorse, limitate, del pianeta.
L’impronta ecologica dell’Italia è insostenibile
Il Global Footprint Network redige ogni anno il bilancio naturale della Terra, che tiene traccia delle entrate e delle spese sostenute dal pianeta. L’Italia ha un‘impronta ecologica pro-capite pari a 4,3 gha (che sta per global hectar, ettaro globale, l’unità di misura dell’impronta ecologica che corrisponde a un ettaro di spazio produttivo con produttività pari a quella media mondiale calcolata per le terre e le acque biologicamente produttive), che supera di gran lunga la biocapacità del Paese di 0,8 gha.
Questo significa che l’Italia sta utilizzando risorse ecologiche in modo insostenibile, generando un debito ecologico sempre più grande. Dal 1961, anno in cui sono stati monitorati questi dati, l’Italia ha continuato a generare un debito ecologico che sta aumentando di anno in anno. Inoltre, il bilancio del 2018 mostra che il debito ecologico dell’Italia è arrivato a -3,5 gha.
L’eccessivo consumo di risorse ecologiche in Italia ha diversi impatti negativi sull’ambiente e sulla salute delle persone. La desertificazione, l’erosione del suolo, la ridotta produttività dei terreni coltivati, il pascolo eccessivo, la deforestazione e l’estinzione delle specie sono alcuni dei problemi che l’Italia deve affrontare. Inoltre, l’aumento della concentrazione di carbonio nell’atmosfera è un altro impatto negativo del consumo eccessivo di risorse ecologiche. Per affrontare questi problemi, è necessario un cambiamento radicale nella mentalità delle persone per favorire un uso sostenibile delle risorse naturali.
Come invertire la rotta del consumo insostenibile
Per invertire la rotta del consumo insostenibile di risorse ecologiche, è necessario un cambiamento nelle abitudini di vita e di consumo delle persone.
Questo può essere fatto attraverso l’adozione di pratiche sostenibili come la produzione di energia rinnovabile, l’uso di materiali riciclati, la riduzione dei rifiuti e la scelta di prodotti biologici. Inoltre, le politiche pubbliche devono incentivare le pratiche sostenibili e scoraggiare quelle insostenibili. Solo attraverso un cambiamento radicale nella mentalità delle persone e nelle politiche pubbliche, si potrà invertire la rotta.