Invasione record di alghe nel Golfo del Messico: catastrofe o opportunità?

Le spiagge del Messico e dei Caraibi sono coperte da enormi tappeti di alghe

Un’infestazione di alghe, in particolare della specie Sargassum, sta crescendo rapidamente in Messico e nei Caraibi, minacciando l’ecosistema costiero e il turismo. Tuttavia, gli esperti stanno cercando di trovare un lato positivo all’infestazione di alghe brune nella lotta contro il cambiamento climatico. Le alghe brune, infatti, possono assorbire grandi quantità di CO2 e possono essere utilizzate come materia prima per produrre alimenti, cosmetici e biogas, al posto delle fonti di combustibile fossile. Inoltre, se le alghe vengono essiccate e smaltite correttamente, potrebbero contribuire a migliorare il ciclo del carbonio nell’oceano e combattere il cambiamento climatico. Gli scienziati credono che le alghe coltivate in mare potrebbero assorbire migliaia di tonnellate di CO2 all’anno, se si utilizzassero tutte le aree coltivabili degli oceani. Tuttavia, è importante utilizzare le alghe in modo sostenibile per proteggere gli ecosistemi costieri.

Le alghe invadono le coste del Messico

Le spiagge del Messico e dei Caraibi sono coperte da enormi tappeti di alghe brune, nello specifico della specie Sargassum, che minacciano il turismo e soprattutto gli ecosistemi costieri. Questa proliferazione rappresenta un problema per la vita marina, ad esseri viventi come pesci, coralli e mangrovie che soffrono sotto i densi tappeti di alghe che ostacolano la luce e l’ossigeno. Inoltre, l’alga può rilasciare sostanze pericolose come l’arsenico, che potrebbe contaminare le acque sotterranee e aggravare ulteriormente il cambiamento climatico.

L’infestazione di alghe nei Caraibi e in Messico si è aggravata negli ultimi anni e le osservazioni satellitari mostrano che ci sono più Sargassum che mai in questa stagione. Il picco della fioritura è atteso a giugno e luglio e può essere difficile prevedere quando e dove le alghe arriveranno sulle coste. Gli esperti affermano che la fioritura di Sargassum sta aumentando dal 2011 con la comparsa del Great Atlantic Sargassum Belt (GASB), il ciò significa che il problema delle alghe continuerà a crescere.

Un utilizzo alternativo delle alghe

Tuttavia, c’è anche un lato positivo dell’infestazione di alghe: queste piante potrebbero svolgere un ruolo importante nella lotta contro il cambiamento climatico. Se le alghe venissero essiccate e smaltite correttamente, potrebbero contribuire a migliorare il ciclo del carbonio nell’oceano e combattere il cambiamento climatico. Inoltre, le alghe potrebbero essere utilizzate come materia prima per diversi scopi, come alimenti, cosmetici o energia.

È importante, tuttavia, utilizzare le alghe in modo sostenibile per proteggere gli ecosistemi costieri. In molti stati più poveri dei Caraibi, le alghe vengono semplicemente abbandonate in un pezzo di giungla per liberarsene, il che causa ulteriori problemi ambientali. Contrariamente, le alghe potrebbero essere impiegate come fertilizzante o mangime per animali per trarre beneficio sostenibile dall’infestazione di alghe. In generale, dunque, è necessario trovare un equilibrio tra la protezione degli ecosistemi costieri e l’utilizzo sostenibile delle alghe. Ci sono opportunità per le alghe nella lotta contro il cambiamento climatico e come risorse per diversi scopi, ma è importante garantire che il loro utilizzo sia sostenibile e non causi ulteriori problemi ambientali.

Come potrebbero essere usate le alghe

Secondo gli esperti nel campo della green economy, l’aumento della crescita delle alghe, in particolare delle alghe brune, potrebbe avere un impatto positivo sulla riduzione del riscaldamento globale. Sebbene le alghe possano aiutare a prevenire i danni ambientali, non è facile farle crescere, soprattutto in mare aperto. Il problema è come preservare la CO2 che le alghe assorbono. L’idea è quella di pressare le alghe in balle e di depositarle nelle profondità degli oceani, dove il carbonio verrebbe sepolto dai sedimenti del fondo marino per oltre 1000 anni.

L’ingegneria per la coltivazione di alghe in mare aperto non è ancora sufficientemente sviluppata, a causa dell’instabilità delle condizioni marine. Nonostante ciò, le alghe brune possono essere coltivate in acquacoltura e il loro utilizzo potrebbe portare notevoli vantaggi per l’industria alimentare, cosmetica e la produzione di biogas, al posto di fonti di combustibile fossile come il petrolio. Ci sono già alcune iniziative per utilizzare il Sargassum per produrre biomassa e materiali da costruzione, ma non ricevono ancora il sostegno economico necessario. Inoltre, il fatto che il Sargassum non possa essere raccolto in modo prevedibile rende difficile per le imprese stabilire contratti a lungo termine. In ogni caso, le alghe brune rappresentano una grande opportunità per combattere i cambiamenti climatici e la green economy potrebbe contribuire a sviluppare nuove tecniche di coltivazione e sfruttamento sostenibile di queste risorse naturali, per il bene del pianeta e della società.