G20 al via a Roma con due emergenze: clima e energia

Fra i temi clou che saranno affrontati il clima, in vista della Cop26 di Glasgow, e l'emergenza energia

Si apre oggi il G20, l’ultimo sotto la presidenza italiana, in una Roma blindata per l’arrivo dei leader delle principali economie sviluppate. Un vertice che vede due grandi assenti, il Presidente cinese Xi Jinping ed il Presidente russo Vladimir Putin. Fra i temi clou che saranno affrontati il clima, in vista della Cop26 di Glasgow, e l’emergenza energia, che l’UE punta a gestire in modo unitario e coordinato.

Energia: poca coesione in Ue 

In Europa non c’è ancora una posizione comune sulla gestione del caro-energia e sulla carenza di materie prime energetiche, che assilla non solo il Continente, ma anche le altre economie sviluppate, ed è strettamente collegato con il tema della transizione energetica e del cambiamento climatico.

Il Consiglio europeo sull’energia si è concluso con un nulla di fatto, riguardo alla gestione comune degli stoccaggi e degli acquisti di gas. Il tema va inquadrato anche in un’ottica di lungo periodo ed ha a che fare con la transizione energetica e con le fonti da privilegiare. Se in molti puntano fortemente su un ruolo centrale del gas e sulla gestione strategica di acquisti e stoccaggi, c’è qualcuno che torna ad avanzare l’ipotesi del nucleare per gestire la transizione energetica.

Il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, dopo un incontro con il ministro italiano Giancarlo Giorgetti, è tornato sul tema del ruolo delle tecnologie alternative alle rinnovabili nella transizione energetica, affermando “non riusciremo nella transizione climatica senza il nucleare e non raggiungeremo l’obiettivo di zero emissioni nette nel 2050 senza il nucleare”.

Secondo Le Marie il raggiungimento degli obiettivi sulle emissioni richiede “un equilibrio” tra rinnovabili e nucleare e la Francia spingerà affinché questa fonte abbia la giusta collocazione nella tassonomia Ue.

Clima in primo piano con Cop26 alle porte

Il tema del cambiamento climatico è l’altro tema caldo di questo periodo, anche in vista dell’inizio dei lavori della Cop26 di Glashow, che prenderà il via domenica.

L’Europa è il primo continente sulla strada per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Vogliamo dire al mondo che si può crescere economicamente e ridurre le emissioni. La scienza è chiara su questo punto e ci dice che non c’è più tempo”, ricorda la Presidente della Ue Ursula von der Leyen.

Il Presidente americano Joe Biden arriva al G20 con un grande risultato in tasca: l’approvazione del Piano da 1.750 miliardi di dollari su sociale e clima, dove una gran fetta di risorse viene destinata proprio alle energie rinnovabili, alla transizione energetica ed alla lotta contro i cambiamenti climatici.

La Cina, primo Paese emettitore di gas serra, in vista della Conferenza sul clima di Glasgow, ha presentato ufficialmente alle Nazioni Unite i nuovi impegni alla lotta contro il riscaldamento globale. Pechino si impegna a raggiungere il picco delle emissioni entro il 2030, a ridurre il rapporto fra emissioni di CO2 e PIL del 65% rispetto ai valori del 2005 ed a raggiungere la neutralità prima del 2060.

Nonostante questi impegni resta forte la sensazione che la Cop26 di Glasgow sarà un grande flop, mentre riecheggia l’allarme lanciato dall’ONU qualche giorno fa, quando ha confermato che nel 2020 è stato segnato un nuovo record di gas serra nell’atmosfera, e dagli scienziati dell’Ipcc – Intergovernmental Panel on Climate Change, che avvertono “non c’è più tempo”.