Riscaldamento a pavimento: quanto si risparmia e perché sceglierlo

Il riscaldamento a pavimento è un'alternativa ai tradizionali termosifoni ed è la scelta ideale per chi vuole ridurre l'impatto ambientale e i costi in bolletta

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Il riscaldamento a pavimento è una scelta sempre più popolare per le nuove abitazioni, perché si adatta perfettamente all’obiettivo di ottimizzare le prestazioni energetiche e migliorare la sostenibilità ambientale. È un sistema efficiente che consente di risparmiare energia e denaro, e contribuisce a vivere in maniera green. I vantaggi sono molteplici, ma esistono anche alcune limitazioni. In questo articolo vi spieghiamo quali sono i pro e i contro di questo tipo di impianto e quanto permette di risparmiare.

Cos’è il riscaldamento a pavimento e come funziona

Il riscaldamento a pavimento è un sistema di riscaldamento per gli edifici che prevede l’installazione di tubi o resistente elettriche sotto il pavimento. Questi elementi generano calore, che viene poi trasferito al pavimento e dunque irradiato nell’ambiente circostante. Esistono due tipi principali: quello ad acqua e quello elettrico.

  • Nel sistema idronico dei tubi flessibili o rigidi sono installati nel pavimento. L’acqua calda – o un altro fluido termovettore – scorre attraverso di essi per trasferire il calore. Questo sistema richiede una caldaia, una stufa o una pompa di calore per riscaldare l’acqua e una rete di tubazioni per distribuire il calore nell’intero edificio.
  • Il sistema elettrico utilizza invece cavi elettrici riscaldanti posizionati sotto il pavimento. Questi cavi sono collegati a un termostato elettronico che controlla la temperatura e regola l’erogazione del calore. Il sistema elettrico è più semplice da installare rispetto a quello idronico, ma può essere più costoso da utilizzare a lungo termine a causa del consumo di energia.

Vantaggi e svantaggi del riscaldamento a pavimento

Entrambi i sistemi offrono diversi vantaggi rispetto ai tradizionali radiatori o termosifoni a parete. A iniziare da una distribuzione uniforme del calore nell’ambiente, il risparmio di spazio, un minore impatto visivo e un comfort termico superiore, dato che il calore si diffonde in modo omogeneo in tutta l’abitazione. Il riscaldamento a pavimento può anche essere combinato con sistemi di raffreddamento, per fare fronte ai mesi più caldi. Riducendo la circolazione di aria polverosa o allergeni nelle stanze, non richiedendo la ventilazione forzata, è anche un ottimo investimento per la salute di chi ha allergie o disturbi respiratori.

Tuttavia, l’installazione di un sistema di riscaldamento a pavimento richiede una pianificazione adeguata, non è adatta a tutte le fasi di costruzione o ristrutturazione di un edificio e può comportare costi molto più elevati rispetto ai sistemi di riscaldamento tradizionali. Potrebbe poi non essere la soluzione migliore per tutte le latitudini e tutti gli stili di vita. Bisogna mettere in conto che la manutenzione può essere particolarmente difficile e dispendiosa.

consumo energetico riscaldamento a pavimento
Qual è il risparmio energetico con il riscaldamento a pavimento?

Quando costa l’installazione al metro quadro

Tra le tecnologie e i materiali impiegati e le lunghe fasi di progettazione e installazione, l’investimento iniziale di un riscaldamento a pavimento può essere particolarmente alto. L’investimento iniziale può essere agevolmente recuperato sul lungo termine, ma è meglio prepararsi ai costi elevati se si opta per questa tecnologia.

Il prezzo dipende da una serie di fattori, come la qualità dei materiali, la tipologia di impianto scelta (acqua o elettricità), la manodopera, gli eventuali lavori di smantellamento del vecchio pavimento e il generatore termico selezionato. Si parte dai 30 euro al metro quadro, per arrivare anche a 120. Di seguito alcuni esempi di spesa in base alla grandezza dell’abitazione.

  • Per una casa di 65 mq si va dai 1.950 ai 7.800 euro.
  • Per una casa di 80 mq si va dai 2.400 ai 9.600 euro.
  • Per una casa di 100 mq si va dai 3.000 ai 12.000 euro.
  • Per una casa di 120 mq si va dai 3.600 ai 14.400 euro.
  • Per una casa di 150 mq si va dai 4.500 ai 18.000 euro.
  • Per una casa di 200 mq si va dai 6.000 ai 24.000 euro.

Agevolazioni per il riscaldamento a pavimento

Prima di decidere se installare il riscaldamento a pavimento, è bene controllare i requisiti per accedere alle agevolazioni di riqualificazione energetica degli edifici. I bonus statali permettono di coprire gran parte della spesa. L’Ecobonus 65%, ad esempio, è destinato ai soggetti che effettuano una spesa massima di 30.000 euro per i lavoro di demolizione della pavimentazione e messa in opera di pannelli radianti. È inoltre possibile inserire l’installazione del riscaldamento a pavimento anche nel Superbonus, come lavori trainati.

Quanto si risparmia con il riscaldamento a pavimento

Il sistema di riscaldamento a pavimento è una soluzione efficiente sia dal punto di vista energetico che della distribuzione del calore. Infatti, il pavimento si riscalda in modo uniforme. Evitando la formazione di correnti d’aria, il calore viene diffuso in tutta la stanza in modo omogeneo. Inoltre, il sistema di riscaldamento a pavimento consente di risparmiare energia, poiché il calore viene trattenuto all’interno dell’ambiente e non si disperde verso l’esterno.

A differenza dei tradizionali termosifoni, in cui l’acqua scorre a tra i 70°C e gli 80° C, con un impianto a pavimento basta una temperatura tra i 30° C e i 40° C. Il consumo energetico può ridursi fino al 30%, che si traduce in un risparmio in bolletta di circa il 25%. In generale, però, il risparmio effettivo dipende da diversi fattori, come le dimensioni delle stanze da riscaldare, il tipo di isolamento e la presenza di una caldaia a condensazione o di una pompa di calore.