La plastica: un materiale altamente inquinante, ma tra i più diffusi al mondo. Si posiziona infatti al terzo posto, subito dopo acciaio e cemento.
Nonostante ciò, la sua produzione è aumentata in maniera esponenziale nei corsi dei decenni, al punto che si stima siano presenti circa 150 milioni di tonnellate di plastica in mare. Una vera e propria emergenza ambientale alla quale si sta cercando di porre rimedio, contenendo il più possibile i danni. Per salvaguardare il futuro del pianeta, stanno nascendo diverse alternative: l’intento è quello di sostituire la plastica con materiali alternativi e sostenibili. Una startup italiana, già da qualche anno, ha lanciato sul mercato la bioplastica da canapa, biodegradabile e riciclabile, ma non è l’unico progetto.
Infatti, l’attenzione nei confronti dell’ambiente e le competenze maturate nel proprio settore professionale, hanno portato due designer olandesi a sviluppare una bioplastica a basso impatto ambientale. Eric Klarenbeek e Maartje Dros, questi i loro nomi, hanno creato un biomateriale stampabile in 3D a base di alghe. La coppia si occupa anche dell’organizzazione di un’intera filiera, che va dalla coltivazione delle alghe stesse, fino alla loro raccolta e asciugatura. A questo punto, sono pronte per essere trasformate in un filamento stampabile in 3D e che genera oggetti di uso comune come vasi, bottiglie, pattumiere o utensili per la cucina.
I designer, laureati presso la “Design Academy” di Eindhoven, forniscono già a molti ristoranti, piatti realizzati con le loro alghe. L’obiettivo che si sono prefissati, è di arrivare a un punto in cui la plastica potrà essere del tutto sostituita dalle alghe, con conseguenti benefici sull’intero ecosistema.
Con il loro progetto, Eric Klarenbeek e Maartje Dros, stanno sensibilizzando sempre più aziende all’acquisto di prodotti biosostenibili e stanno cercando di ampliare la loro rete “3D Bakery”. Quali sono i benefici che possono derivare dall’utilizzo delle alghe? Sono naturali, quindi non inquinano, ma sono anche in grado di filtrare l’anidride carbonica. “Le alghe crescono assorbendo il carbonio – spiega la coppia di designer – e producendo un amido che può essere utilizzato come materia prima per bioplastiche o agenti leganti. Il prodotto di scarto è ossigeno, aria pulita. E cosa è più ecologico dell’aria pulita?”