Detrazioni spese scolastiche: come compilare il Modello 730

Anche le spese scolastiche possono essere portate in detrazione nella dichiarazione dei redditi. Vediamo come.

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Le spese scolastiche possono essere portate in detrazione direttamente con il Modello 730. I costi legati all’istruzione permettono di recuperare parte dei costi che sono stati sostenuti nel corso dell’anno dalle famiglie per l’istruzione dei figli.

La normativa fiscale permette di portare in detrazione una spesa massima pari ad 800 euro per figlio: su questo importo massimo è possibile calcolare la detrazione del 19%, che viene riconosciuta per un’ampia gamma di costi, che vanno dalle tasse scolastiche ed arrivano a coprire le spese sostenute per la mensa e per le eventuali gite.

Le famiglie, inoltre, hanno la possibilità di portare in detrazione anche le eventuali spese sostenute per l’università.

Modello 730: le spese scolastiche

A partire dal 2022, gli istituti scolastici sono tenuti a trasmettere le spese sostenute con mezzi tracciabili direttamente all’Agenzia delle Entrate. Grazie a questo particolare adempimento, gli uffici preposti sono stati in grado di predisporre in maniera più accurata il Modello 730 precompilato, dove vengono indicate anche le spese scolastiche detraibili. Questa sicuramente costituisce una delle novità più importanti che riguardano i costi detraibili dalla dichiarazione dei redditi nel corso del 2023. Non sono, invece, state introdotte delle particolari novità per quanto riguarda le regole generali e i limiti da considerare.

Nel Modello 730, quindi, le famiglie avranno la possibilità di portare in detrazione le spese scolastiche sostenute nel corso del 2022. L’importo massimo detraibile è pari a 800 euro per ogni studente.

Le spese dovranno essere inserite direttamente nella Sezione I, righi da E8 ad E10 utilizzando i seguenti codici:

  • 12 – Spese per istruzione diverse da quelle universitarie (quindi spese scolastiche);
  • 13 – Spese per istruzione universitaria;
  • 33 – Spese per asili nido.

Dovranno utilizzare gli stessi codici anche chi utilizza il Modello Redditi PF: in questo caso sarà necessario utilizzare la Sezione I del quadro RP, indicando le spese sostenute nei righi da RP8 a RP13.

Spese da portare in detrazione

Quali sono i costi che possono essere portati in detrazione? Rientrano tra le spese scolastiche detraibili quelle sostenute per la frequenza di:

  • asilo nido;
  • scuole d’infanzia;
  • scuole elementari e medie;
  • scuole secondarie di secondo grado;
  • scuole superiori, sia statali che paritarie;
  • università;
  • corsi di specializzazione in Atenei pubblici o privati.

Per quanto riguarda gli studenti universitari fuori sede, le famiglie hanno la possibilità di beneficiare anche della detrazione delle spese per l’affitto.

Le spese che possono essere portate in detrazione direttamente dal Modello 730, entro il limite di 800 euro, sono le seguenti:

  • tassa di iscrizione e frequenza;
  • spese relativa al servizio di mensa scolastica;
  • contributi volontari e erogazioni liberali;
  • pre e post scuola;
  • gite scolastiche;
  • contributi per l’ampliamento dell’offerta formativa;
  • assistenza al pasto.

I documenti da conservare

Per poter accedere alla detrazione del 19% direttamente nel Modello 730, i contribuenti devono conservare la documentazione relativa alla spesa sostenuta per la frequenza della scuola. Nello specifico dovranno essere conservati i bonifici e i bollettini postali. Per quanto riguarda la detrazione relativa al servizio di mensa, il bonifico bancario o il bollettino postale dovranno contenere i seguenti dati:

  • beneficiario dell’importo;
  • causale del versamento: servizio mensa scolastica;
  • scuola frequentata e nome dell’alunno.

Nel caso in cui per un qualsiasi servizio erogato dalla scuola, il pagamento sia stato effettuato con altre modalità – come ad esempio una carta di credito o il bancomat – la documentazione della spesa dovrà inoltre contenere un’attestazione del soggetto che ha ricevuto il pagamento. Al suo interno dovranno essere indicati anno, totale della spesa e i dati dell’alunno.

Spese universitarie

I contribuenti hanno la possibilità di portare in detrazione anche le spese universitarie. In questo caso è possibile inserire nel Modello 730 i costi relativi a:

  • corsi di istruzione universitaria;
  • corsi di specializzazione universitaria;
  • corsi di perfezionamento e master universitari;
  • dottorato di ricerca;
  • Istituti tecnici superiori (ITS);
  • corsi istituiti dopo il DPR 212/2005 presso i Conservatori di Musica e gli Istituti musicali pareggiati.

Anche in questo caso è possibile accedere alla detrazione Irpef del 19% per le spese che vengono riconosciute per:

  • tasse d’iscrizione;
  • tasse per l’iscrizione all’appello di laurea e rilascio della pergamena;
  • frequenza a corsi singoli, finalizzati o meno all’ammissione a un corso di laurea magistrale;
  • iscrizione al test d’ingresso (anche se non seguiti da iscrizione);
  • trasferimenti di ateneo;
  • passaggi di corso.

Nel caso in cui lo studente stia frequentando un’università privata, l’importo delle spese detraibili non può essere superiore a quello stabilito per le tasse e i contributi per gli studi con un indirizzo uguale o affine svolti nelle università statali della stessa città o della stessa regione.

Ecco quindi i limiti di spesa da considerare:

  • Area disciplinare Medica: nord 3.900 euro, centro 3.100 euro, sud ed isole 2.900 euro;
  • Area disciplinare Sanitaria: nord 3.900 euro, centro 2.900 euro, sud ed isole 2.700
  • Area disciplinare Scientifico-tecnologica: nord 3.700 euro, centro 2.900 euro, sud ed isole 2.600
  • Area disciplinare Umanistico-sociale: nord 3.200 euro, centro 2.800 euro, sud ed isole 2.500