Il 16 giugno è scaduta la prima rata dell’Imu 2022, i contribuenti hanno versato l’acconto pari a metà dell’imposta sugli immobili a cui sono soggetti i proprietari delle seconde case e di immobili di determinate categorie catastali.
Chi non è riuscito a rispettare la scadenza e dunque si accinge a pagare in ritardo deve versare, insieme all’imposta, sanzioni tanto più severe quanto è maggiore il ritardo e gli interessi legali parametrati sul numero dei giorni (il tasso legale per il 2022 è l’1,25%). Vediamo insieme quali sono e come sanare la situazione.
Imu, le sanzioni per chi paga in ritardo
In sintesi, le sanzioni per chi paga oltre la scadenza sono:
- 0,1% al giorno fino a 14 giorni di ritardo (cioè fino al 30 giugno compreso);
- 1,5% dal 15° al 30° giorno;
- 1,67% dal 31° al 90° giorno;
- 3,75% dal 91° giorno e fino a un anno di ritardo.
Trascorsa la scadenza di un anno, si pagherà una multa del 30%.
A queste vanno aggiunti gli interessi di mora, calcolati al tasso legale con maturazione giorno per giorno. Per il 2022 gli interessi sono fissati all’1,25%. Il calcolo da effettuare per gli interessi di mora da sommare all’importo dovuto e alla sanzione è:
Importo dovuto x 1,25 x numero di giorni di maturazione degli interessi / 36500
Imu, quanto si paga con il ravvedimento operoso
La sanzione amministrativa in caso di omesso o errato pagamento è del 30% dell’importo del versamento omesso o errato. La sanzione del 30% si riduce se si usufruisce del cosiddetto ravvedimento operoso, che riduce l’importo della sanzione di una percentuale diversa a seconda di quando l’imposta viene pagata. Ricordiamo che il ravvedimento operoso, compreso quello per regolarizzare il versamento di tributi locali come Tari, bollo auto e Imu, si applica a patto che la violazione non sia stata già contestata e comunque non siano iniziate attività di accertamento.
Il ravvedimento operoso può essere di vari tipi:
- ravvedimento operoso sprint: viene esercitato entro 14 giorni dalla data di scadenza, con la riduzione della sanzione a 1/15 per ciascun giorno di ritardo, pari allo 0,1% giornaliero. Si dovrà pagare l’importo dovuto del tributo con l’aggiunta di una sanzione dello 0,1% per ogni giorno di ritardo e gli interessi pari al tasso legale;
- ravvedimento breve: se si paga dal 15esimo al 30esimo giorno, viene applicata una maggiorazione fissa dell’1,5%;
- ravvedimento intermedio: oltre il mese di ritardo la multa sale all’1,67% e si può applicare fino al 90esimo giorno dalla scadenza;
- ravvedimento lungo: un anno di tempo, quindi entro la scadenza per la dichiarazione dell’anno successivo, la sanzione è pari al 3,75%.
Trascorsa la scadenza di un anno, non sarà più possibile utilizzare il ravvedimento e si pagherà una multa del 30%.
Imu pagata in ritardo, come sanare la situazione
Chi non fosse riuscito a pagare l’Imu entro il 16 giugno 2022 può rimediare compilando il modulo F24, barrando la casella relativa a “ravvedimento operoso” ed indicando l’importo totale comprensivo dell’imposta dovuta, delle sanzioni e degli interessi.
A livello di compilazione dell’F24, dopo il rigo dedicato all’imposta principale – codice tributo 3918 – va compilato un 2° rigo in cui barrare il quadratino del ravvedimento, calcolando gli importi dovuti.