Alla crisi economica innescata dalle misure di contenimento della pandemia da COVID-19 si è tentato di rispondere con un massiccio piano di investimenti. Soldi che sono stati messi a disposizione dall’Europa, che ha accantonato le rigide regole di bilancio, che invece avevano tenuto banco durante la crisi del 2008, e ha previsto di assegnare oltre 200 miliardi all’Italia. Una cifra di tutto rispetto che ha fatto parlare alcuni di nuovo piano Marshall.
Date le deroghe alla riduzione progressiva di deficit e debito pubblico, vincoli imposti dai protocolli Ue, i governi di Giuseppe Conte prima e Mario Draghi poi hanno deciso di investire cospicuamente in misure di sostegno a un’economia paralizzata dai lockdown. Ed è per questo che il nuovo record in fatto di finanza pubblica non arriva come un fulmine a ciel sereno: il macigno dell’economia italiana, il debito pubblico, già imponente, continua tuttavia a crescere.
A quanto ammonta il debito pubblico in Italia, secondo gli ultimi dati
Secondo gli ultimi dati di Bankitalia, il debito pubblico nazionale è arrivato alla cifra monstre di 2.680,5 miliardi.
Il debito delle amministrazioni centrali è cresciuto di 25,9 miliardi di euro, mentre quello delle amministrazioni locali è aumentato di 3,5 miliardi di euro, mentre il debito degli enti di previdenza è invariato.
Naturalmente il debito pubblico è collegato a doppio filo alle entrate tributarie, che sono state pari, nel primo trimestre del 2021, a 31,8 miliardi, in aumento del 31,8 per cento (cioè di 7,7 miliardi) rispetto ad aprile 2020.
Le misure messe in campo dal governo che fanno crescere il debito
Il trend è in linea con quanto evidenziato dalla Banca d’Italia per il mese di marzo 2021, nel consueto report intitolato “Finanza pubblica: fabbisogno e debito”. Alla fine del primo quadrimestre di quest’anno, il debito delle amministrazioni pubbliche era aumentato di 6,9 miliardi rispetto a febbraio 2021, per un impatto negativo sul debito pubblico che cresceva anch’esso a 2.650,9 miliardi.
Il governo ha comunque scelto di rimandare il contenimento delle spese. Ne è una prova l’erogazione dell’Assegno al Nucleo Familiare maggiorato, per un importo che è di 37,50 euro per ogni figlio con meno di 18 anni nelle famiglie che ne hanno fino a 2. Per il sussidio sono appena partite le domande: qui come richiederlo.
C’è da sottolineare anche, che nel 2022 l’Anf sarà rimpiazzato dall’assegno unico: ecco cos’è e da quando entra in vigore.