Gli Stati Uniti invertono rotta sul tema del fisco ed aprono ad una tassa globale sulle società multinazionali, purché sia “minima”, con l’obiettivo di far guerra ai cosiddetti “paradisi fiscali” e contrastare il dumping fiscale (fiscalità di vantaggio) offerta da alcuni Stati, non ultimi alcuni Paesi europei, per attrarre le grandi Corporates con una tassazione irrisoria.
Il cambio di rotta è stato annunciato dal Presidente americano Joe Biden, sposando la teoria del suo Segretario al Tesoro Janet Yellen, in occasione della riunione del G20, dove si è detto indignato da società come Amazon che si sono spostate in “paradisi fiscali per pagare meno tasse o anche niente. Biden ha annunciato anche una netta inversione di rotta sul Fisco, che riporterà l’aliquota sui profitti aziendali al 28% dal 21% fissato dal predecessore Donald Trump.
Questione di equità
“Stiamo lavorando con i paesi del G20 per concordare un’aliquota minima di imposta sulle società, che potrebbe porre fine alla corsa trentennale al ribasso e garantire stabilità, concorrenza, innovazione e crescita”, ha affermato la Yellen, che si è espressa a favore di una tassazione coordinata a livello globale e di una “tassazione minima” efficace per “prevenire il trasferimento dei profitti globali e garantire che le società paghino la loro giusta quota”.
La numero uno del Tesoro si è quindi espressa a favore di “sistemi fiscali stabili, che raccolgano entrate sufficienti in beni pubblici essenziali e rispondano alle crisi e che tutti i cittadini condividano equamente l’onere del finanziamento del governo”.
Paradisi fiscali non solo nei paesi esotici
Il termine paradiso fiscale non ha a che fare solo con le Isole Cayman o con altri Paesi esotici, come le Fiji, Trinidad e Tobago, lòe Isole Vergini o l’Oman.
Ne esistono tantissimi anche nell’Occidente sviluppato. Per esempio in Europa, dove l’Irlanda pratica aliquote davvero vantaggiose, che hanno convinto società europee ed americane a spostare la loro sede fiscale a dublino.
Una sorta di concorrenza sleale sul fisco che danneggia molti Paesi, sottraendo entrate necessarie a finanziare le infrastrutture, la sanità ed altri servizi essenziali. Un tema cruciale per la ripresa post-Covid.