Riforma catasto all’orizzonte, stangata IMU in arrivo?
Riforma catasto all’orizzonte, stangata IMU in arrivo?
Torna in pista, anche in scia alle raccomandazioni UE nel PNRR, l'ipotesi della quale si parla da anni, sempre rimasta al palo. Almeno fino ad ora.
1 Settembre 2021
Da qualche tempo ormai si è tornati a parlare di riforma del catasto, argomento di strettissima attualità. In realtà, la questione decisamente spinosa spunta fuori più o meno ogni anno insieme alla legge di bilancio, salvo poi finire in un nulla di fatto. Stavolta tutto nasce dall’Atto di indirizzo 2021-2023, inviato dal MEF alle Agenzie Fiscali, nel quale nero su bianco si raccomanda di “presidiare la qualità e la completezza delle banche dati catastali”, con un “costante aggiornamento dell’Anagrafe immobiliare integrata”. Il timore è che dietro al proposito di riforma si nasconda una trappola per i contribuenti.
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Nel dettaglio, si punta a far emergere gli immobili non dichiarati, attribuendo ad ogni immobile caratteristiche corrette, verificando dimensioni, posizione geografica e quotazioni di riferimento. Succede spesso infatti che il valore di mercato di un immobile non coincida con quello catastale, "fermo" alla fine degli anni '80.
Una recente elaborazione de Il Sole 24 Ore in collaborazione con Nomisma ha confrontato il valore catastale medio di abitazioni in categoria A/2 e A/3 (il 79% del totale) e le quotazioni medie di fine 2020 su un appartamento di 90 metri quadrati ad uso civile. Si è scoperto così che avere una casa ad Imperia costa meno che averla a Pordenone. Nella prima, infatti, si paga l’Imu su un valore catastale medio di 73.600 euro a fronte di un valore di mercato di 202mila euro, mentre a Pordenone la situazione è praticamente ribaltata: si viene tassati su 125.300 euro, mentre il prezzo si ferma sotto i 90mila euro.
Riforma del Catasto, sarà la volta buona?
Insomma, urge una riforma. E sembra proprio che toccherà proprio al Governo guidato da Mario Draghi mettere mano al delicato quanto spinoso dossier. Questa, tra l'altro, è una delle raccomandazioni arrivate da Bruxelles all'Italia già nel 2019, citata ora espressamente dalla UE nel PNRR nelle “Raccomandazioni specifiche per Paese”. Anche per questo, il suggerimento, finora caduto nel vuoto, dovrà andare a meta.
IMU, stangata in arrivo?
Al momento, però, l'auspicabile revisione non è stata inserita all'interno della riforma fiscale, il cui disegno di legge delega è atteso a settembre ma procedere all'aggiornamento e all'integrazione dei vari database immobiliari così da arrivare ad una più corretta tassazione degli immobili, sembra ormai un passaggio obbligato. Con conseguente rimodulazione dell'Imu. Di certo, non una buona notizia per gli oltre 25 milioni proprietari di immobili nel nostro Paese, come certifica un recente rapporto di Bankitalia.