Da sciogliere nella cornice della legge di Bilancio anche il nodo IRAP. A disposizione tra gli 8 e i nove miliardi da spacchettare però tra le varie misure.
21 Ottobre 2021 14:01
Fonte: ANSA
Semaforo verde, nelle scorse ore, al Documento programmatico di bilancio (Dpb) che, di fatto, disegna la cornice della prossima manovra da 23 miliardi che sarà approvata nei prossimi giorni. E se sono ancora tanti i nodi da sciogliere (in particolare il capitolo pensioni) il tema della riduzione fiscale mette d’accordo tutti, trasversalmente, con il Governo che sa bene che devi muoversi con velocità e cautela nel vasto perimetro della riforma fiscale.
A disposizione tra gli 8 e i nove miliardi (sette verranno stanziati più i due già presenti nei tendenziali); da spacchettare però tra le varie misure.
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Irpef, come cambia con la Manovra?
Come scrive il Sole24Ore, nell’esecutivo è già partito il confronto acceso su come utilizzarli. Sul tavolo “l’ipotesi di costruire in legge di bilancio un fondo destinato alla riduzione della pressione fiscale, da attivare poi con successive misure attuative come accaduto in questi anni per reddito di cittadinanza, Quota 100 e bonus 100 euro”.In particolare – anticipa il quotidiano economico – prende quota l’idea di concentrare i fondi sul taglio dell’Irpef – piatto forte del più ampio menù, della quale si fa un gran parlare da tempo – in un anticipo della riforma fiscale che si concentrerebbe in particolare sulla riduzione del salto d’aliquota dal 27 al 38%.
I primi destinatari dell’intervento sarebbero dunque gli oltre 7 milioni di italiani, in larghissima parte lavoratori dipendenti o pensionati, che denunciano un reddito annuo fra i 28mila e i 55mila euro. Al momento, però, ci si muove ancora nel campo delle ipotesi, se non l’indicazione di partenza a far da stella polare, ossia quella di alleggerire il carico fiscale per il cosiddetto ceto medio.
Nodo Irap
La partita – come da copione – è complessa e delicata. Sempre nell’ottica di accelerare sui contenuti chiave della riforma fiscale, però, non mancano quanti spingono su un avvio che punti dritto all’ archiviazione dell’Irap.
L’addio all’Irap previsto dal Governo come “superamento progressivo” nella delega fiscale approvata ma non ancora inviata alle Camere, per le imprese dovrebbe però evitare di ridursi a una semplice sostituzione del tributo regionale con un’addizionale all’Ires.
Il perchè è presto detto. l’Irap oggi è pagata praticamente da tutte le imprese, comprese quelle in perdita, che però non pagano l’Ires. Va da sè che questo rappresenterebbe decisamente un “bel” problema dalle parti del Ministero dell’Economia.