Nelle misure anti evasione contenute all’interno del decreto PNRR è stato inserito anche la fine per gli esoneri dall’obbligo di fattura elettronica. Ma lo stop non varrà per tutti. È infatti passata la linea della Lega e dal capo delegazione Giancarlo Giorgetti che ha chiesto di escludere fino al 2024 dal nuovo obbligo digitale le micro partite Iva con ricavi o compensi fino a 25mila euro. La bozza di decreto ha previsto un regime transitorio (anche se molto limitato) in relazione ai primi documenti da emettere. Solo per il terzo trimestre 2022 (ossia da luglio a settembre) non scatteranno sanzioni se la fattura elettronica sarà emessa entro il mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione. Dopo questi primi tre mesi, anche per i nuovi obbligati scatterà la tagliola dei 12 giorni per l’emissione della fattura immediata (discorso diverso per quella differita da emettere entro il giorno 15 del mese successivo ma è vincolata a una serie di requisiti).
I destinatari
Oltre ai contribuenti forfettari l’obbligo dell’e-fattura sarà esteso anche alle associazioni sportive dilettantistiche e agli enti del Terzo settore con proventi da attività commerciali fino a 65mila euro. In questo modo l’amministrazione finanziaria disporrebbe di tutte, o quasi, le operazioni B2B e B2C (ossia quelle verso privati) e, almeno secondo le intenzioni, avrebbe più possibilità di individuare i possibili buchi neri dell’evasione con consenso, la forma più insidiosa perché si realizza quando chi acquista un bene o servizio acconsente che il venditore o il prestatore non documenti nulla al fisco.
Semplificare la precompilata Iva
Al vaglio dell’esecutivo si fa strada anche l’ipotesi di una semplificazione legata alla precompilata Iva. La novità non varrebbe tanto per chi è in Flat Tax, perché non ha l’obbligo della dichiarazione o della liquidazione periodica, ma per i circa 2 milioni di attività economiche per cui è partita la sperimentazione. Con i dati “completi” della fatturazione elettronica le Entrate sarebbero in grado di mettere a disposizione delle bozze più attendibili, riducendo quindi la necessità di apportare modifiche da parte dei diretti interessati.
Le altre misure
Nel pacchetto ha trovato posto anche l’anticipo al 30 giugno della doppia sanzione per chi non accetta i pagamenti con il Pos, mentre il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha sottolineato il debutto il portale unico del sommerso. Al momento sembra invece stata rinviato il rilancio della lotteria degli scontrini con vincite istantanee. Per quel che riguarda l’anticipo delle sanzioni per il Pos, la decorrenza non sarà più quindi dal 1° gennaio 2023. A partire dal 30 giugno commercianti, esercenti e professionisti che non accetteranno i pagamenti con carta elettronica da parte dei loro clienti sono potenzialmente esposti al rischio di una sanzione amministrativa pecuniaria di 30 euro aumentata del 4% del valore della transazione.
Il Portale unico del sommerso
Il portale unico del sommerso rappresenta il terzo “pilastro” nella strategia antievasione. Per combattere il fenomeno del lavoro nero verrà infatti istituito un portale nazionale del sommerso (Pns) che sarà gestito dall’Ispettorato nazionale del lavoro. Al suo interno confluiranno tutte le risultanze dell’attività di vigilanza svolta dall’Ispettorato nazionale del lavoro, dal personale ispettivo dell’Inps, dell’Inail, della Guardia di Finanza e dei Carabinieri in relazione appunto alle violazioni sul lavoro sommerso. Ma non solo, perché entreranno anche le informazioni su verbali, provvedimenti emessi ed eventuali contenziosi connessi