Dichiarazione IRAP, il modello 2023: novità ed istruzioni

Come cambia nel 2023 la dichiarazione IRAP? Alcune importanti novità riguardano le persone fisiche. Chi la deve presentare e quando

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

L’Agenzia delle Entrate, attraverso il provvedimento n. 55548 del 28 febbraio 2023, ha ufficialmente approvato il modello, che i contribuenti devono utilizzare, per la dichiarazione IRAP 2023, la quale si riferisce al periodo d’imposta 2022. I diretti interessati devono assolvere a questo particolare adempimento fiscale, che è disciplinato direttamente dal Dlgs n. 446/1997: l’imposta regionale sulle attività produttive.

Perché i contribuenti sono tenuti ad assolvere a questo particolare adempimento? L’obbligo di procedere al pagamento di questa particolare imposta è determinato dall’esercizio abituale, all’interno di una particolare regione, di attività che sono organizzate autonomamente, il cui scopo finale è quello di produrre o scambiare merci. Il pagamento dell’IRAP deve essere effettuato anche da quanti stiano fornendo dei servizi.

Ogni anno, l’Agenzia delle Entrate provvede ad aggiornare il modello che deve essere utilizzato per la dichiarazione IRAP: il documento viene rivisto, adeguandolo alle novità che vengono introdotte periodicamente dalla normativa. Nel 2023, i contribuenti non troveranno più il quadro IQ utilizzato dalle persone fisiche, che è stato rimosso. Ricordiamo che, proprio dal 2022, le persone fisiche sono state rimosse dal perimetro dei soggetti obbligati.

Invariata è la scadenza entro la quale è necessario presentare la dichiarazione IRAP: il 30 novembre o l’ultimo giorno dell’undicesimo mese successivo rispetto a quello di chiusura del periodo d’imposta.

Dichiarazione IRAP, chi la deve presentare

Attraverso il provvedimento n. 55548 del 28 febbraio 2023, l’Agenzia delle Entrate ha definitivamente approvato il modello, che i contribuenti devono obbligatoriamente utilizzare per dichiarare l’IRAP, ossia l’imposta regionale sulle attività produttive, che si riferisce esplicitamente al 2022.

L’obbligo al pagamento dell’IRAP scatta nel momento in cui un contribuente stia esercitando abitualmente, nel territorio di una qualsiasi regione italiana, delle attività che siano organizzare autonomamente e il cui obiettivo sia la produzione o lo scambio di beni. Le stesse regole valgono per quanti provvedano alla prestazione dei servizi. All’interno delle istruzioni sulla dichiarazione IRAP, si legge esplicitamente che “l’attività esercitata dalle società e dagli enti, compresi gli organi e le amministrazioni dello Stato, costituisce in ogni caso presupposto d’imposta“.

Sono tenuti all’invio della dichiarazione IRAP anche i soggetti in liquidazione volontaria. Quando vi sono un fallimento, una liquidazione giudiziale o una liquidazione coatta amministrativa, i diretti interessati sono tenuti all’adempimento di questo obbligo solo e soltanto se vi è l’esercizio provvisorio.

I soggetti coinvolti da questo obbligo

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, lo scorso 28 febbraio 2023, ha provveduto a pubblicare i dati relativi alle dichiarazioni IRAP relativi al 2020: i numeri mettono in evidenza un calo, rispetto al 2019, del 2,1%. Sono stati sostanzialmente 3.354.929 i soggetti che hanno presentato la dichiarazione IRAP. Questo numero, però, è destinato a restringersi proprio quest’anno.

Dal 2022, infatti, l’imposta regionale sulle attività produttive non deve più essere versata dalle persone fisiche, che stiano esercitando delle attività commerciali, arti o professioni. I contribuenti, che rientrano direttamente in queste categorie, non sono tenuti a presentare la dichiarazione IRAP. Il nuovo modello, tra l’altro, è stato modificato proprio alla luce di questa particolare novità. Dal frontespizio è stata completamente eliminata la sezione persone fisiche. È stato rimosso, inoltre, tutto il quadro IQ.

IRAP: le modifiche introdotte nel 2023

La dichiarazione IRAP, nel 2023, presenta alcune importanti novità, che non si fermano esclusivamente all’eliminazione del riquadro relativo alle persone fisiche. È stata, inoltre, semplificata l’indicazione dei costi del personale deducibile attraverso l’eliminazione della prima sezione del quadro IS e dei righi IS2, IS3 e IS6. Nel nuovo rigo IS7, invece, trova spazio la deduzione per tutti i dipendenti a tempo indeterminato.
Il modello, che i contribuenti devono utilizzare per la dichiarazione IRAP 2023, oltre al frontespizio, è composto da una serie di quadri, che i vari soggetti sono tenuti a compilare. Vediamo quali sono nel dettaglio:

  • Quadro IP: società di persone;
  • Quadro IC: società di capitali;
  • Quadro IE: enti non commerciali;
  • Quadro IK: amministrazioni ed Enti Pubblici;
  • Quadro IR: ripartizione della base imponibile e dell’imposta e dati concernenti il versamento;
  • Quadro IS: prospetti vari.

Le istruzioni per compilare il modello

Insieme al modello aggiornato della dichiarazione IRAP, l’Agenzia delle Entrate ha anche fornito le istruzioni da seguire per compilarlo correttamente. Il documento deve essere inviato all’AdE in via telematica. È necessario rispettare le seguenti scadenze:

  • entro il termine perentorio del 30 novembre 2023 devono provvedere al suo invio le società semplici, le società in nome collettivo e in accomandita semplice. Devono rispettare la stessa scadenza anche le società e le associazioni ad esse equiparate in linea con l’articolo 5 del TUIR;
  • l’invio del documento deve essere effettuato nell’ultimo giorno dell’undicesimo mese successivo rispetto a quello in cui è stato chiuso il periodo d’imposta per i soggetti IRES e le amministrazioni pubbliche.

In quest’ultimo caso, per riuscire a determinare la scadenza corretta entro la quale inviare telematicamente la documentazione, non si deve fare riferimento alla data di approvazione del bilancio o del rendiconto, ma solo e soltanto alla data di chiusura del periodo d’imposta.

Come inviare la dichiarazione IRAP

Per procedere con l’invio della dichiarazione IRAP il contribuente può utilizzare diversi canali, che risultano essere i seguenti:

  • direttamente;
  • tramite un intermediario abilitato;
  • tramite altri soggetti incaricati nel caso delle Amministrazioni dello Stato;
  • tramite società appartenenti al gruppo.

Onde evitare spiacenti equivoci, l’Agenzia delle Entrate ha messo in guardia i contribuenti, spiegando che “la prova della presentazione della dichiarazione è data dalla comunicazione attestante l’avvenuto ricevimento dei dati, rilasciata sempre per via telematica”.

A confermare l’invio della dichiarazione IRAP 2023 è il secondo messaggio, che il contribuente riceve dopo l’invio e che attesta l’esito dell’elaborazione effettuata sui dati pervenuti, che, in assenza di errori, conferma l’avvenuta presentazione della dichiarazione.