Sono circa 30 milioni gli italiani beneficiari del bonus 200 euro, tra i principali interventi previsti dalla legge di conversione 15 luglio 2022 n. 91 del decreto legge Aiuti per alleggerire l’impatto dei rincari delle bollette energetiche su famiglie e imprese. Il beneficio si può ottenere fino a un tetto massimo di reddito lordo annuo di 35mila euro ma all’interno delle categorie previste vi sono diversi esclusi.
Pensionati dal mese di luglio
Il comma 1 dell’articolo 32 del decreto-legge n. 50/2022 prevede che l’indennità una tantum di 200 euro è riconosciuta d’ufficio con la mensilità di luglio 2022 in favore dei soggetti “residenti in Italia, titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, nonché di trattamenti di accompagnamento alla pensione, con decorrenza entro il 30 giugno 2022 e reddito personale assoggettabile ad IRPEF, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali, non superiore per l’anno 2021 a 35.000 euro”.
Rimangono, così, tagliati fuori dal bonus i dipendenti dimissionari nel mese di giugno e pensionati da luglio. Questi ultimi, infatti, non potranno ricevere il bonus nella retribuzione erogata nel mese di luglio 2022 né dall’Inps in quanto la pensione avrà una decorrenza successiva al 30 giugno.
Lavoratori precari
L’articolo 32, comma 9, del decreto-legge n. 50/2022 prevede il riconoscimento di una indennità una tantum dell’importo di 200 euro a favore dei soggetti che nel mese di giugno 2022 sono titolari delle indennità di disoccupazione NASpI e DIS-COLL, di cui agli articoli 1 e 15 del decreto legislativo n. 22/2015. L’unica condizione di accesso all’indennità una tantum è, pertanto, la titolarità nel mese di giugno 2022 di una delle richiamate prestazioni di disoccupazione (NASpI e DIS-COLL). Nel caso dei disoccupati, dunque, non si ha diritto all’incentivo se il trattamento è terminato nel mese di maggio o viene percepito a partire da luglio, in quanto è necessario risultare beneficiari di tali trattamenti nel mese di giugno. Tra questi figurano, in particolare, i lavoratori della scuola che hanno già annunciato, se non si troverà una soluzione, una pioggia di ricorsi. “Sul bonus di 200 euro è polemica perché è stato riconosciuto a tutti i lavoratori, anche precari e supplenti brevi della scuola che hanno avuto interrotto un contratto al termine delle lezioni, ma continua a non essere riconosciuto ai supplenti al 30 giugno” ha denunciato il presidente nazionale di Anief, Marcello Pacifico. Pacifico ha evidenziato che si tratta di più di 200mila lavoratori tra amministrativi e docenti.
Un’ipotesi allo studio – come rileva il Sole 24 Ore – è quella di “far confluire questi docenti nell’ipotesi dell’articolo 32, comma 13, cioè dei contratti a termine stagionali. A fronte di un incarico di almeno 50 giornate concluso entro il 30 giugno, gli interessati potrebbero presentare domanda all’Inps”.
Lavoratori autonomi e professionisti
Nonostante nella dote globale di 500 milioni di euro, 80, 7 milioni siano destinati ai professionisti iscritti alle Casse private, è potenzialmente esclusa – secondo quanto denuncia l’Associazione nazionale commercialisti (Anc) – anche una vasta platea di lavoratori autonomi e professionisti. “Ancora una volta – si legge in una nota dell’Anc – lavoratori autonomi e professionisti si trovano, in occasione del varo di misure di sostegno emergenziali, ad essere penalizzati rispetto alla restante platea dei beneficiari visto che le risorse messe per loro a disposizione dal decreto Aiuti per corrispondere il bonus da 200 euro potrebbero non essere sufficienti a coprire le richieste”.
Uno scenario in cui l’erogazione della misura porterebbe, seguendo un ordine cronologico, all‘esaurimento delle risorse disponibili. “Dobbiamo assistere nuovamente a una ingiustificata discriminazione e penalizzazione rispetto ai pensionati, i quali – ha commentato il presidente del sindacato Marco Cuchel – si sono visti accreditare direttamente i 200 euro e ai lavoratori dipendenti, ai quali basta una semplice autodichiarazione. Ci auguriamo che vengano apportati i correttivi necessari a non lasciare fuori nessuno degli aventi diritto”.