La più attesa dagli italiani. Almeno a dicembre e almeno dai “fortunati” che la prendono. Parliamo della tredicesima che nei prossimi giorni arriverà a tutti i lavoratori dipendenti e pensionati (e non, com’è noto, ai parasubordinati cioè Cococo e compagni). Ma solo 1 italiano su 10, o poco più, la spenderà in regali. Per la stragrande maggioranza questi soldi “extra” andranno a coprire debiti arretrati. Perlopiù col fisco.
Lo rivela il “Rapporto annuale del contribuente 2010”, pubblicato da Contribuenti.it. Sono circa 3,7 milioni le famiglie che non ha ancora saldato i debiti contratti un anno fa. Un preciso segnale del periodo di crisi economica che non accenna a passare.
Fisco, il grande creditore
E così solo il 14% dei cittadini userà la tredicesima per fare shopping o viaggi. Altrettanti (il 13%) sono quelli che la spenderanno invece per rate di mutui e polizze già scadute. Una condanna per le famiglie italiane è anche il livello ingiustificato dei tassi sul credito al consumo e i costi degli scoperti di conto corrente.
Ma la fetta più grossa se la prende il fisco: il 69% spenderà la tredicesima per saldare le tasse arretrate. Resta un misero 4% che riesce ancora a permettersi il lusso di destinare questi soldi a qualche forma di risparmio.
L’equivalente di una manovra finanziaria
In valore assoluto si tratta di cifre pesanti. Nel 2010 il valore complessivo delle tredicesime ammonterà a 36,1 miliardi di euro (+0,9 miliardi rispetto al 2009), di cui:
• 9,5 miliardi ai dipendenti pubblici,
• 16,1 miliardi ai dipendenti privati,
• 10,7 miliardi ai pensionati.
Di questi, quasi 25 miliardi andranno al fisco. (A.D.M.)