Ricalcolo pensioni: da aprile ridotte quasi 6 milioni di pensioni

Arriva il ricalcolo delle pensioni: dal 1° aprile verranno ridimensionate 5,6 milioni di pensioni

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Redazione

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La Legge di Bilancio 2019 ha introdotto un nuovo sistema di calcolo delle pensioni che sta suscitando grande attenzione. La circolare n. 122 del 27 dicembre 2018 ha spiegato, infatti, come le pensioni e le prestazioni assistenziali siano state aggiornate per tener conto di queste modifiche. Inoltre, la legge n. 145 del 30 dicembre 2018, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 31 dicembre 2018, ha introdotto un nuovo metodo di rivalutazione automatica delle pensioni per il periodo 2019-2021, leggermente diverso da quello utilizzato in precedenza. La circolare, comunque, fornisce spiegazioni dettagliate sui criteri utilizzati per questo aggiornamento e presenta tabelle aggiornate per il 2019, sostituendo quelle precedentemente fornite con la circolare n. 12/2018.

Le sigle sindacali e la nuova misura

Le polemiche si sono già accese, i sindacati dei pensionati non hanno gradito la nuova misura e per questo Fnp-Cisl, Spi-Cgil e Uilp-Uil hanno annunciato di scendere in piazza.

Proprio per questo è in programma una manifestazione nazionale contro il ricalcolo delle pensioni. La questione è che dal 1° aprile il nuovo meccanismo di adeguamento all’inflazione porterà a una riduzione degli assegni pensionistici.

Per effetto della Legge di Bilancio 2019 che ha rivisto i meccanismi che adeguano gli assegni all’inflazione, i pensionati che superano di 3 volte il minimo – dunque 1.522€ lordi mensili – assisteranno a una riduzione sulla loro pensione.

Sono coinvolte in questa operazione 5,6 milioni di pensioni e la conferma è arrivata anche mediante una circolare dell’Inps. Come spiegato dall’Istituto, infatti, per 2,6 milioni delle posizioni interessate, la riduzione dell’importo lordo sarà di 28 centesimi, ma per altri casi si parla di centinaia di euro. Si tratta di soldi che i pensionati hanno incassato nei primi tre mesi dell’anno e che ora devono restituire all’Inps. Una restituzione dovuta al fatto che l’Istituto non aveva ancora applicato la nuova perequazione.

Parallelamente a ciò, arriva anche la notizia che 6 milioni di pensionati vivono con meno di 1000 euro al mese. La disparità nelle pensioni nel nostro paese è un problema urgente che richiede una soluzione immediata ed è proprio per questo che si sta discutendo sempre più della necessità di aumentare le minime e ridurre le pensioni d’oro.

Le sigle sindacali contro la nuova misura che non piace

La Finanziaria prevede sette fasce di perequazione a cui sono applicate aliquote decrescenti:

  • per i trattamenti fino a 3 volte il minimo, l’indice di perequazione è pari al 100% e la percentuale di aumento è dell’1,1%;
  • per i trattamenti oltre 3 e fino a 4 volte il minimo, l’indice di perequazione è del 97% e l’aumento è dell’1,07% (per importi oltre i 1.522,26€ e fino a 2.029,68€);
  • per i trattamenti oltre 4 e fino a 5 volte il minimo, l’indice di perequazione è del 77% e l’aumento è pari al 0,85% (per importi oltre 2.029,68€ e fino a 2.537,10);
  • per i trattamenti oltre 5 e fino a 6 volte il minimo, l’indice di perequazione è del 52% e l’aumento è del 0,57% (per importi oltre 2.537,10€ e fino a 3.044,52€);
  • per i trattamenti oltre 6 e fino a 8 volte il minimo, l’indice di perequazione è del 47% e l’aumento è del 0,52% (per importi oltre 3.044,52€ e fino a 4.059,36€);
  • per trattamenti oltre 8 e fino a 9 volte il minimo, l’indice di perequazione è del 45% e l’aumento è del 0,50% (per importi oltre 4.059,36€ e fino a 4.566,78€);
  • per trattamenti oltre 9 volte il minimo, l’indice di perequazione è del 40% e l’aumento è del 0,44% (per importi oltre 4.569,28€).