(Teleborsa) Una piaga, quella della contraffazione che, ogni anno manda letteralmente in fumo un vero e proprio tesoro. A dirlo è Una nuova ricerca condotta dall’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) che rileva come ogni anno si perdono 60 miliardi di euro a causa della contraffazione che colpisce 13 settori economici (cosmetici e igiene personale; abbigliamento, calzature e accessori; articoli sportivi; giocattoli e giochi; gioielleria e orologi; borse e valigie; musica registrata; alcolici e vini; prodotti farmaceutici; pesticidi, smartphone, batterie e pneumatici).
UN TESORO IN FUMO – Le cifre attuali mostrano, dunque, che le perdite annue dirette di tali settori ammontano a 60 miliardi di euro, pari al 7,5 % delle rispettive vendite, a causa della presenza di prodotti falsi sul mercato.
Le perdite accumulate per i cittadini dell’Unione ammontano a 116 euro pro capite all’anno.
Poiché i legittimi fabbricanti producono meno di quanto avrebbero fatto se non esistesse la contraffazione – impiegando quindi anche meno personale – la perdita diretta in questi settori si traduce in 434 000 posti di lavoro in meno.
LA SITUAZIONE IN ITALIA– Nel nostro paese , i prodotti contraffatti presenti sul mercato italiano dei 13 settori interessati causano annualmente perdite pari al 7,9 % delle vendite dirette, secondo quanto riportato nella relazione. L’importo annuo ammonta a circa 8,6 miliardi di euro, cioè 142 euro per ogni abitante italiano.
Il Direttore esecutivo dell’EUIPO, António Campinos, ha dichiarato: “Negli ultimi 5 anni, le nostre attività di segnalazione e ricerca hanno fornito, per la prima volta, un quadro completo dell’impatto economico della contraffazione e della pirateria sull’economia dell’UE e sulla creazione di occupazione nonché dati di intelligence sulle modalità delle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale. Attraverso la nostra ricerca abbiamo anche dimostrato i benefici che la proprietà intellettuale reca alla crescita e all’occupazione. Abbiamo svolto il nostro lavoro in modo tale che i responsabili politici e i cittadini possano essere certi del valore della proprietà intellettuale e dei danni che derivano dalla sua violazione”.