Una denuncia che arriva direttamente da Oxfam ed Emergency: Pfizer e Moderna hanno incassato entrate record grazie ai vaccini Covid ma, allo stesso tempo, “irrisorie” sono state le imposte versate sui profitti.
Vaccino Covid, quanto hanno guadagnato Pfizer e Moderna
Stando alle stime riportate in un comunicato stampa della NGO fondata da Gino Strada, grazie alla vendita del vaccino Covid Moderna, Pfizer e BioNTech hanno incassato oltre 26 miliardi di dollari nel primo semestre 2021, circa 22 miliardi di euro. I margini di profitto, invece, sono stati superiori al 69% nel caso di Moderna e BioNTech, mentre resta non formalmente verificabile quello di Pfizer.
“I ricavi sono da capogiro – scrive Emergency – grazie alla vendita di oltre il 90% delle dosi prodotte al miglior offerente tra i paesi ricchi e rincari del prezzo per dose, fino a 24 volte il costo stimato di produzione”.
Nell’appello, lanciato prima dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite e del summit virtuale sul COVID, che il presidente Biden intende convocare in concomitanza con l’assemblea ONU, si legge: “Invece di collaborare con governi e altri produttori qualificati per assicurare una disponibilità di dosi sufficiente a soddisfare la domanda mondiale, i giganti come Pfizer, Moderna e BioNTech appaiono più preoccupati a massimizzare i propri utili. Esercitando un potere monopolistico, non condividendo tecnologie e know-how e applicando cospicui sovrapprezzi, si stima che i tre colossi del farmaco si vedranno corrispondere nel 2021 41 miliardi di dollari in più, rispetto al costo stimato di produzione dei propri vaccini. Senza un deciso e immediato intervento dei governi a favore della sospensione dei brevetti, rischiamo perciò di assistere ad un ulteriore rialzo dei prezzi, applicato anche per la vendita delle terze dosi ai paesi ricchi”.
“Il modello di business messo in pratica dai colossi farmaceutici è oltremodo redditizio e continua ad essere perfetto per azionisti e top manager che vengono remunerati generosamente, mentre a farne le spese sono i paesi in via di sviluppo che stanno affrontando un nuovo picco di contagi e decessi, senza vaccini, cure e trattamenti”, hanno poi dichiarato Sara Albiani, policy advisor per la salute globale di Oxfam Italia e Rossella Miccio, presidente di EMERGENCY.
Non a caso, il 90% delle dosi di vaccino è stato venduto ai Paesi ricchi, mentre nei più poveri è stato vaccinato solo l’1,4% della popolazione
Le tasse sugli utili del vaccino pagati dai grandi colossi Pfizer e Moderna
Nello stesso periodo in cui Pfizer e Moderna registravano incassi record – grazie alla distribuzione del vaccino su larga scala – le aliquote d’imposta effettive sugli utili dei 2 colossi americani si sono attestate, rispettivamente, ad appena il 7% e il 15%. Imposte queste definite “basse” e “sintomatiche di un sistema fiscale distorto ed iniquo, che consente a corporation con ricavi miliardari di pagare, in proporzione, molto meno di quanto versano al fisco famiglie, che hanno il lavoro come unica fonte di reddito”.
Inoltre, sulla base dei dati nei rendiconti trimestrali del 2021, la People’s Vaccine Alliance stima che Moderna abbia registrato, nel primo semestre 2021, ricavi dalle vendite del suo vaccino per oltre 6 miliardi di dollari, con profitti per 4,3 miliardi. La società, inoltre, prevede di realizzare vendite di dosi di vaccino per 20 miliardi di dollari nell’arco dell’intero 2021 ma, a fronte di entrate superiori a 21 miliardi di (tra profitti e previsioni di incassi), su scala globale il colosso ha pagato solo 322 milioni di dollari (circa 270 milioni di euro, grazie all’aliquota fiscale globale del 7%).
Anche per Pfizer i proventi dalle vendite del vaccino anti-Covid, superiori a 11 miliardi di dollari nei primi sei mesi del 2021, rappresentano oggi più di un terzo dei ricavi a bilancio semestrale. Il colosso prevede inoltre di arrivare a 33,5 miliardi di dollari in vendite totali del proprio vaccino entro la fine del 2021 (quasi 30 miliardi di euro), ma al momento solo il 15% di questi ricavi è andato in imposte.