C’è un problema con la somministrazione delle terze dosi del vaccino in Italia: in molte regioni la gente sta rifiutando in massa la dose booster di Moderna, esprimendo apertamente preferenze nei confronti di Pfizer. Di fatto, c’è chi si è convinto – senza prove scientifiche di supporto – che per essere più efficace la terza debba essere la stessa di quella ricevuta precedentemente, mostrando perplessità nei confronti del mix di vaccini.
Ma cosa sappiamo sull’efficacia della terza dose con il vaccino Moderna?
Terza dose, perché molte regioni stanno procedendo con il vaccino Moderna
Il motivo per cui in diverse regioni stanno procedendo, di default, con la somministrazione di Moderna come dose booster è semplice: non ci sono abbastanza dosi di Pfizer. Essendo entrambi i vaccini efficaci nel garantire protezione contro il Covid, però, non c’è nessun motivo valido per rallentare o sospendere la campagna vaccinale.
Basta pensare che nella settimana che va dal 29 novembre al 5 dicembre, poco dopo la decisione di estendere la terza dose anche agli over 18 (qui come e dome prenotarsi), oltre un milione e 300 mila dosi di Moderna sono state somministrate in tutta Italia, nonostante i numerosi rifiuti da parte di chi ha preferito non procedere con il mix di vaccini.
Molti di quelli che hanno ricevuto la prima dose di Pfizer, infatti, hanno preferito non ricevere come booster Moderna, convinti che questa decisione avrebbe in qualche modo compromesso l’efficacia del vaccino. Tutte supposizioni. Ad oggi, nessuno studio o ricerca ha dimostrato questa teoria. Al contrario, i dati suggeriscono che mischiare i vaccini si è dimostrato essere addirittura più efficace.
Terza dose vaccino Moderna: cosa sappiamo sull’efficacia del mix di vaccini
Attenendoci alle ultime raccomandazioni dell’Ema (Agenzia europea del farmaco), in accordo con quanto disposto dall’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie), sappiamo che: “L’approccio ‘mix-and-match’ o la vaccinazione eterologa (ovvero con vaccini diversi, ndr) con un vaccino mRna può essere utilizzato sia per le prime dosi sia per i booster”. Procedere con il mix di vaccini, quindi, è sicuro ed efficace.
In linea con le posizioni prese con le autorità sanitarie, anche diversi esperti, come l’immunologa dell’Universi di Padova Antonella Viola, che su Twitter in questi giorni ha scritto: “Non ci sono problemi a cambiare vaccino perché tutti hanno come target la ‘spike’ e già molte persone sono state vaccinate con combinazione eterologa di vaccini diversi. Pfizer o Moderna vanno entrambi bene indipendentemente da cosa avete ricevuto durante il primo ciclo vaccinale”.
Secondo Pregliasco – virologo dell’Università di Milano, Direttore sanitario IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano e Presidente Anpas – la terza con il vaccino Moderna sarebbe addirittura più efficace. “Gli ultimi studi dicono che la vaccinazione eterologa – ovvero terza dose Pfizer o Moderna dopo Astrazeneca oppure Moderna dopo due dosi di Pfizer – garantisce una risposta immunitaria più efficace e duratura nel tempo – ha dichiarato -. Moderna e Pfizer sono molto simili come vaccini perché entrambi mRNA, ma non uguali. Ciò garantisce una miglior protezione”.
E una conferma simile è arrivata anche da parte della Fondazione Veronesi che, citando i dati di uno studio britannico (qui le ricerca sull’efficacia della terza dose), ha fatto sapere che “tutte le combinazioni sono risultate sicure e tutte tranne una hanno indotto una significativa crescita degli anticorpi contro il virus Sars-CoV-2 che provoca Covid-19”. L’indagine ha testato sette diversi vaccini come terze dosi o dosi booster, per verificare la risposta anticorpale in tremila persone vaccinate con doppia dose di Comirnaty (Pfizer/BioNtech) o Vaxzevria (Oxford AstraZeneca). Il risultato? “Come descritto in un articolo pubblicato su The Lancet, tutte le combinazioni fra vaccini Covid-19 hanno prodotto un notevole incremento della risposta anticorpale, fino a 32 volte per chi ha ricevuto una dose booster di Moderna dopo due dosi di AstraZeneca, 11,5 volte dopo due dosi di Pfizer, mentre l’unico vaccino con basso impatto sul titolo anticorpale è risultato mezza dose di Valneva (un nuovo vaccino a virus inattivato attualmente sotto esame di EMA, l’agenzia europea del farmaco). Non ci sono state differenze importanti in base all’età dei partecipanti”.
Vaccino Moderna: caos e rifiuti di massa per la terza dose
Nonostante le raccomandazioni degli esperti, come accennato sopra, in molte regioni d’Italia continuano a registrarsi rifiuti di massa da parte di chi non accetta di ricevere come terza dose il vaccino Moderna. È successo per esempio in Puglia, nell’hub vaccinale di Bari, dove diverse persone hanno rifiutato di procedere con il booster quando hanno avuto la conferma che non avrebbero ricevuto il vaccino Pfizer.
Una situazione simile anche in Sicilia, dove si è deciso di procedere con la terza dose di Moderna, cui scorte abbondano nei magazzini. E un problema simile si è riscontrato nelle Marche, ad Ascoli.
Va specificato, a tal proposito, che al di là dei vaccini a disposizione, le regioni stanno seguendo le indicazioni del ministero della Salute. Nella circolare che ufficializza il proseguimento della campagna vaccinale con la somministrazione delle terze dosi, infatti, è stato fin subito specificato che “indipendentemente dal vaccino utilizzato per il ciclo primario (Comirnaty, Spikevax, Vaxzevria, Janssen), considerate le indicazioni fornite dalla commissione tecnico scientifica di AIFA, sarà possibile utilizzare come dose ‘booster’ uno qualsiasi dei due vaccini a m-RNA autorizzati in Italia (Comirnaty di BioNTech/Pfizer e Spikevax di Moderna)”.
Vaccino Moderna: cosa sapere prima della somministrazione
A proposito del vaccino Spikevax (precedentemente noto come Vaccino COVID-19 Moderna), chi lo ha ricevuto o lo riceverà deve sapere che si tratta di un vaccino che induce il sistema immunitario (le difese naturali dell’organismo) a produrre gli anticorpi e le cellule del sangue attive contro il virus, conferendo così una protezione anti Covid. Poiché il vaccino Spikevax non contiene il virus per indurre l’immunità, non può trasmettere COVID-19.
Si deve rivolgere al medico o all’operatore sanitario del centro vaccinale, prima di ricevere il vaccino Moderna, il paziente che:
- ha avuto una grave reazione allergica o problemi respiratori dopo l’iniezione di un altro vaccino o dopo avere ricevuto Spikevax in passato;
- è svenuto dopo un’iniezione;
- ha una malattia o un’infezione grave con febbre alta. Tuttavia, se ha una febbre lieve o un’infezione delle vie respiratorie superiori (come un raffreddore) potrà comunque ricevere la vaccinazione;
- ha un problema di sanguinamento, una tendenza alla formazione di lividi, o se usa medicinali per prevenire la formazione di coaguli di sangue;
- ha un sistema immunitario indebolito, a causa di una malattia come l’infezione da HIV, o di medicinali che influenzano il sistema immunitario, come i corticosteroidi.
Infine, nel caso si stiano seguendo cure specifiche (che prevedono o hanno previsto la somministrazione di particolari medicinali) è necessario informare il medico o l’operatore sanitario del centro vaccinale.