Ormai è ufficiale, la Svezia e la Finlandia si stanno muovendo per aderire alla NATO, ponendo fine a decenni di neutralità. L’accettazione della loro richiesta, di fatto, non solo renderebbe l’Organizzazione più grande (numericamente e militarmente), ma potrebbe influenzare e cambiare per sempre le sorti della guerra in Ucraina.
La NATO si allarga? Cosa cambierebbe con l’entrata di Svezia e Finlandia
Le prime conseguenze pratiche, conseguenti all’entrata di Svezia e Finlandia nella NATO, si rifletterebbero sul lato strategico e militare, per esempio: l’Organizzazione, nonostante le minacce di Putin di ricorrere al nucleare (qui l’arsenale che possiede), diventerebbe davvero “vicina di casa” della Russia, con un diretto accesso ai confini.
L’entrata dei due Paesi scandinavi, inoltre, andrebbe a potenziare anche le forze belliche, con più risorse da destinare al combattimento. L’aggiunta di Svezia e Finlandia alla NATO porterebbe molto all’alleanza militarmente, sia a livello aereo che via terra e in mare, e inoltre andrebbe a rafforzare le risorse dell’intelligence.
La Finlandia, giusto per fare un esempio, secondo Jim Townsend, un ex funzionario del Pentagono e della NATO intervistato da Insider, pare abbia una delle forze aeree più potenti d’Europa. Sul terreno ha una delle forze di artiglieria più potenti d’Europa, con circa 1500 diversi sistemi di artiglieria.
Perché la NATO rappresenta una minaccia per Putin
Fin dal primo momento, da quando è iniziata l’invasione russa in Ucraina, la NATO è stata un espediente utilizzato da Putin per giustificare i suoi piani di espansione.
Di recente, però, lo zar ha detto che “non avrebbe avuto problemi” nell’accettare l’adesione di Finlandia e Svezia alla NATO. Questo passo indietro, di fatto, può essere letto in un solo modo: la Russia si trova in una evidente posizione di svantaggio, e in quasi tre mesi di conflitto non ha raggiunto molti degli obiettivi che si era prefissata all’inizio (con un’operazione militare che avrebbe dovuto concludersi con successo in massimo una settimana). Concretamente, il Cremlino non si trova nella posizione di poter fare il pugno duro, neanche ora che la Finlandia, che condivide un confine con la Russia, porterebbe alla NATO informazioni aggiuntive che potrebbero rivelarsi critiche in uno scenario di conflitto.
Paradossalmente, adesso ad opporsi a questa decisione è solo la Turchia, ovvero un membro dell’Organizzazione del Trattato Nord Atlantico (e il motivo ve lo abbiamo spiegato qui). Mentre le minacce di ricorrere al nucleare, spesso avanzate – nemmeno troppo velatamente – da Putin, sembrano essere state abbandonate, almeno per ora (qui abbiamo fatto luce dell’arsenale di cui è in possesso il Cremlino, che minaccia il mondo intero, Italia compresa).
Intanto, domenica 15 maggio il primo ministro finlandese Sanna Marin e il presidente Sauli Niinisto hanno dichiarato che il paese presenterà domanda di adesione alla NATO. Decisione confermata anche lunedì 16. “Questo è un giorno storico. Inizia una nuova era”, ha detto Niinisto ai giornalisti. E sempre nella giornata di lunedì 16, anche il primo ministro svedese Magdalena Andersson ha confermato il desiderio del Paese di aderire alla NATO. “C’è un’ampia maggioranza nel parlamento svedese per l’adesione della Svezia alla NATO”, ha affermato Andersson. “Questa è la cosa migliore per la sicurezza della Svezia”.