Il 3 maggio la trasmissione Report, condotta di Sigfrido Ranucci, ha mandato in onda in prima serata su Rai 3 un servizio che riguarda Matteo Renzi. In un video girato in una stazione di servizio tra Roma e Firenze, all’altezza di Fiano Romano, sarebbe stato immortalato quello che è stato definito un “incontro segreto” tra il fondatore di Italia Viva e Marco Mancini, agente segreto e dirigente del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza. A destare sospetti sulla natura dell’appuntamento è il tempismo. I due si sarebbero visti proprio nel periodo in cui l’ex presidente del Consiglio aveva innescato la crisi di governo del Conte bis.
Tra le motivazioni c’era proprio la delega ai servizi segreti, passata nella mani di Giuseppe Conte. Come spiegato in un’intervista rilasciata proprio a Report, Matteo Renzi sottolineava il fatto che la legge “prevede che si dia un incarico”, e il premier aveva appuntato se stesso al ruolo di autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, come già fatto da Paolo Gentiloni durante il suo mandato. Il ruolo è passato poi, con la caduta dell’esecutivo e la formazione della nuova maggioranza guidata da Mario Draghi a Franco Gabrielli, ex capo della Polizia.
Perché Renzi ha incontrato lo 007 Marco Mancini in autogrill
Il sospetto è che durante l’incontro con lo 007 nei parcheggi dell’autogrill Matteo Renzi possa aver parlato di nomine con il dirigente del Dis. Versione smentita dal fondatore di Italia Viva, che ha sottolineato di aver visto informalmente Marco Mancini in un luogo pubblico prima di Natale solo per farsi “portare i babbi“, un waffer romagnolo che l’agente segreto gli invierebbe ogni anno. “Se devo fare un incontro segreto non vado in autogrill”, aveva dichiarato a Report.
Le frizioni tra Renzi e Report: l’interrogazione parlamentare
Tra il senatore e la trasmissione di Rai 3 è partito uno scontro portato anche in Parlamento, con un’interrogazione riguardante un altro servizio e l’ipotesi che la televisione pubblica abbia speso 45 mila euro per un filmato contro Matteo Renzi. Alle accuse ha risposto Sigfrido Ranucci, dichiarando che Report non ha mai pagato per un servizio in 25 anni di attività.
Renzi, denuncia contro ignoti per il video di Report: i dubbi
La vicenda è ora nella mani della Procura, con una querela sporta dal fondatore di Italia Viva, che sospetta di essere stato seguito e intercettato illecitamente. Il senatore ha compilato la denuncia contro ignoti, nella quale si legge che appare “alquanto contraddittorio” il racconto della professoressa che avrebbe filmato il video mandato in onda da Report.
La donna avrebbe infatti dichiarato di essersi fermata in autogrill insieme al padre, che aveva accusato un malore, e aver notato un uomo “losco” in abiti eleganti aspettare qualcuno. Si trattava di Marco Mancini, che poco dopo avrebbe incontrato Matteo Renzi. All’arrivo del senatore, la professoressa avrebbe iniziato a filmare un video di circa 40 minuti, e riportando alcune frasi alla redazione di Report nonostante lei si trovasse all’interno della propria auto e i due indossassero la mascherina.
La testimone avrebbe inoltre riferito che l’agente segreto, dopo l’incontro, sarebbe tornato a Roma, nonostante l’autogrill di Fiano Romano si trovi in direzione Nord, e sia quindi impossibile indicare con precisione la direzione di chi parte dalla stazione di servizio.
Queste e altre incongruenze hanno sollevato dubbi da parte di Matteo Renzi e dei suoi legali, che parlano di un’operazione orchestrata e di un caso montato ad hoc. La redazione di Report, come già fatto da Sigfrido Ranucci, ha sottolineato invece di aver agito nel rispetto dell’etica professionale e che continuerà a difendere “con i denti” le proprie fonti.