Re Carlo III è amato dai suoi sudditi? Sondaggio choc in Gran Bretagna

Il nuovo sovrano è stato incoronato ufficialmente nell’abbazia di Westminster: l’ultima analisi di YouGov mostra come il suo gradimento sia in picchiata

Foto di Federico Casanova

Federico Casanova

Giornalista politico-economico

Giornalista professionista specializzato in tematiche politiche, economiche e di cronaca giudiziaria. Organizza eventi, presentazioni e rassegne di incontri in tutta Italia.

Dopo mesi di frenetica attesa, retroscena svelati e poi puntualmente smentiti, valutazioni di ogni genere prodotte dai tabloid più seguiti d’oltremanica (come quella sulle ville e i castelli di proprietà della Famiglia Reale) e le solite tante polemiche in pieno stile British, finalmente il giorno dell’incoronazione è arrivato: d’ora in avanti l’eterno erede al trono Carlo di Windsor – che ha atteso per oltre 70 anni il momento in cui poter impugnare lo scettro più ambito d’Inghilterra – verrà chiamato in tutto il mondo con il nome di Re Carlo III.

Un evento che segna la fine di un’epoca (quella di Elisabetta II, che manterrà a lungo il record di sovrana più longeva nella storia del Regno Unito) e il passaggio ad una fase nuova, mai vista in precedenza. Il regno di Carlo III si apre infatti sotto il segno di alcune novità che caratterizzeranno inevitabile – nel bene e nel male – le scelte del nuovo reggente e della sua consorte Camilla Parker.

Re Carlo III è il nuovo sovrano: ma quanto lo amano i suoi sudditi?

Il cambio di passo si è notato fin dai preparativi (durati mesi e descritti dalla stampa inglese come “sofferti” e “travagliati”) per la cerimonia che ha portato Carlo di Windsor a sedersi sullo scranno più alto di Buckingham Palace. A differenza di quanto accaduto in tutte le precedenti incoronazioni, questa volta i futuri regnanti hanno voluto restringere i posti riservati alla nobiltà e agli esponenti più benestanti del Commonwealth, dando molto più spazio a figure ritenute “di secondo piano” (erano circa 850) ma di certo assai più apprezzate dai sudditi della Gran Bretagna: stiamo parlando dei rappresentanti della società civile che si sono distinti per servizio pubblico e attività di beneficienza.

È questo uno degli strumenti con cui Carlo III sta cercando di riappropriarsi della benevolenza dei propri concittadini. Perché è proprio questo il vero enorme problema del nuovo re: il consenso della gente. E se è vero che la cosa potrebbe creargli parecchio fastidio anche solo facendo un paragone con quanto accaduto alla madre (che, a differenza sua, godeva della stima incondizionata della stragrande maggioranza del popolo e dell’opinione pubblica), la questione rischia di essere ancora più preoccupante osservando la miriade di associazioni antimonarchiche nate negli ultimi mesi.

Carlo III e le grane della Royal Family: ecco chi vorrebbe abolire la Corona

Secondo un recente sondaggio realizzato da YouGov e ripreso da tutti i quotidiani e i tabloid britannici, ben il 38% dei cittadini con un’età compresa tra i 18 e i 24 anni crede che sia arrivato il momento di abolire la Corona. Nell’analisi viene descritto un trend in costante diminuzione per quanto riguarda l’interesse comune nei confronti delle vicende della Royal Family. Tra l’altro, se fino a poco tempo fa permanevano un’unità e un’armonia (almeno di facciata) nei rapporti tra i Windsor, oggi questo aspetto è stato rimosso in maniera violenta a causa della gestione assai problematica del distacco di Harry e Meghan dalla vita di corte.

Ad influire in modo importante sul declino dell’affetto verso i regnanti anche le rivelazioni sui finanziamenti ricevuti proprio dallo stesso Carlo da parte di sceicchi e magnati di tutto il mondo che hanno rimpolpato le casse della sua fondazione filantropica. È stato accertato in diverse sedi come il nuovo re non abbia mai intascato una sola sterlina per il proprio tornaconto (e questo lo ha salvato da un possibile linciaggio mediatico): ma la vicenda non ha di certo aiutato la sua reputazione – già di per sé parecchio ballerina – a guadagnare punti agli occhi del mondo.