Putin soffre della sindrome di Cushing? Cos’è e cosa sappiamo

L'oncologo Massimo Federico sostiene che il presidente russo soffra di una malattia che provoca problemi neuropsicologici

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Prima il Parkinson, dopo il cancro, adesso la sindrome di Cushing. La questione delle condizioni di salute di Vladimir Putin tornano a tenere banco dopo il parere di un oncologo italiano che si è espresso sulla presunta malattia di cui sarebbe affetto il presidente russo.

L’ipotesi è avanzata dal professor Massimo Federico, studioso navigato e di livello internazionale, che da 10 anni è consulente scientifico a titolo gratuito del Dipartimento di Ematologia dell’Istituto nazionale di Kiev. Secondo quanto riferito all’Agi dall’accademico, “il quadro clinico che interessa Putin è molto probabilmente riconducibile ad una sindrome di Cushing, una malattia che produce anche problemi neuropsicologici, tra cui insonnia, depressione e perdita di memoria, labilità emotiva”.

Putin e la sindrome di Cushing: cos’è

Il professor Federico è arrivato a questa diagnosi a distanza, analizzando le recenti fotografie che ritraggono il capo del Cremlino: “Sintomi tipici – spiega lo studioso – comprendono un viso arrotondato, facies lunare, a forma di luna piena, un aumento di tessuto adiposo a livello addominale e sintomi neuro psicologici”

“Sono tutti d’accordo sul fatto che Putin sia ammalato di cancro ed è sotto gli occhi di tutti che abbia un volto a forma di luna – sostiene Federico – Però, a differenza delle notizie che appaiono sempre più spesso sugli organi di informazione è molto più verosimile che la faccia a forma di luna e l’euforia, e non la megalomania, siano una conseguenza della malattia e non un effetto collaterale delle terapie“. In precedenza si era parlato di un tumore alla tiroide, per il quale il presidente russo si starebbe sottoponendo da molto tempo alle cure somministrate da un luminare del campo.

Putin e la sindrome di Cushing: l’ipotesi

Nelle dichiarazioni rilasciate all’Agi, il presidente dell’Associazione Angela Serra ed ex direttore di Oncologia medica all’Università di Reggio Emilia e Modena, accredita i report delle intelligence ucraina e di altri servizi segreti occidentali sul cancro terminale che affliggerebbe Putin.

Ma il professore Federico avanza questa nuova possibilità ancora più plausibile della sindrome di Cushing: “La malattia – sottolinea l’oncologo- è caratterizzata dalla produzione anomala di cortisolo, il cortisone prodotto normalmente dalle ghiandole surrenali, da parte dell’Acth, un ormone prodotto dall’ipofisi con il compito di stimolare, a livello surrenale, la sintesi degli ormoni corticosteroidi, glucortioidi e mineralcorticoidi. I glucocorticoidi – spiega ancora – condizionano la risposta dell’organismo allo stress fisico e psicologico, il metabolismo proteico e lipidico in diversi tessuti ed i livelli plasmatici di glucosio. Peraltro, questa ipotesi è condivisa da altri miei autorevoli colleghi”.

Secondo l’esperto “i sintomi della malattia psichiatrica si verificano in oltre la metà dei pazienti con sindrome di Cushing di qualsiasi eziologia perché causati da un eccesso di cortisolo”.

È molto verosimile che la situazione tenderà ad aggravarsi nel tempo, con la metastatizzazione del tumore ad altri organi ed apparati, e con la comparsa di ulteriori complicazioni – è il parere dell’oncologo – Negli adulti, i segni e i sintomi più indicativi della presenza di ipercortisolismo sono rappresentati da debolezza muscolare prossimale, pletora facciale, deperimento delle estremità con aumento del grasso nell’addome e nel viso, ampie strie violacee, lividi senza traumi evidenti e cuscinetti di grasso sopraclavicolare”.