Giorgio Palù, presidente dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, è intervenuto nella trasmissione Otto e Mezzo, condotta da Lilli Gruber su La 7, ha parlato della possibilità che possano insorgere nuove pandemie. Secondo l’esperto, il comportamento stesso dell’uomo e i suoi interventi nell’ambiente potrebbero scatenarle.
Covid, nuove pandemie in arrivo: l’avvertimento di Giorgio Palù (Aifa)
Nonostante la flessione dei contagi da coronavirus in Italia, grazie alla massiccia campagna vaccinale e alla bella stagione, che permette incontri all’aperto meno a rischio, è necessario tenere alta la guardia.
Sia perché l’infezione viaggia a ritmi diversi negli altri Paesi, sia perché potrebbero arrivare nuovi virus, proababilmente provenienti da specie animali come il Sars-Cov-2.
Si diffonderanno, secondo Giorgio Palù, per colpa del cambiamento climatico e per la “violazione” che stiamo compiendo nei confronti del pianeta con l’inquinamento e l’antropizzazione di ambienti selvaggi, con il contatto più diretto tra animali ed esseri umani.
Covid, arriva l’era delle pandemie: che cos’è secondo gli scienziati
Le dichiarazioni di Giorgio Palù si collegano a quanto emerso durante il Global Health Summit, un evento organizzato dalla Presidenza italiana del G20 in collaborazione con la Commissione europea.
Durante il vertice, che si è tenuto in forma telematica il 21 maggio 2021, gli esperti di tutto il mondo hanno indicato i pericoli rappresentanti dal riscaldamento globale e dai cambiamenti climatici.
Peter Piot, Silvio Brusaferro, Victor Dzau, Yee-Sin Leo e John Nkengasong hanno firmato un documento, in rappresentanza degli scienziati dei vari Paesi, in cui viene sottolineato che gli esseri umani stanno entrando in una vera e propria “era delle pandemie“.
Perché ci aspettano pandemie nel futuro: cosa sta cambiando
La maggior parte delle malattie umane, incluso il Covid-19, sono zoonosi, cioè causate da patogeni che si sono evoluti in serbatoi animali e sono stati trasmessi all’uomo.
La loro insorgenza, viene spiegato nel report, è dovuta ad attività umane come la deforestazione, le coltivazioni e gli allevamenti intensivi, lo sfruttamente delle specie selvatiche, il crescente consumo di carne, l’urbanizzazione, le migrazioni, gli scambi commerciali e l’antibioticoresistenza.
Nel tempo è stato osservato un aumento dei focolai di malattie infettive di questo tipo e di loro varianti, e i cambiamenti climatici in atto potrebbero incrementarne ulteriormente il numero.
La soluzione proposta dagli esperti del Global Health Summit è quella di abbracciare stili di vita sostenibili e rimediare ai danni ambientali fatti finora.
Ai Paesi viene invece consigliata massima allerta non solo per prevenire nuove pandemie ma per contrastarle, con sistemi sanitari resistenti e cure domiciliari mirate. Ai governi viene chiesto di prepararsi a fronteggiare nuove emergenze sanitarie, in modo da non ripetere gli errori fatti con il Covid-19.