Missili anti aerei dall’Italia all’Ucraina: quanto costano

Il ministro Crosetto e il segretario americano Austin hanno parlato dei possibili aiuti che l'Italia potrebbe inviare a Kiev: ecco le armi

Foto di Luca Bucceri

Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Un lungo colloquio telefonico per raggiungere l’accordo sull’aiuto da dare all’Ucraina in guerra, con sofisticati sistemi missilistici anti aerei che potrebbero fare al caso di Kiev nel conflitto contro la Russia. È stato questo l’argomento trattato tra il neo ministro della Difesa Guido Crosetto e il segretario della Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin, una chiamata che avrebbe portato a raggiungere l’intesa, previo voto in Parlamento, per nuovi aiuti all’Ucraina. Aiuti fortemente richiesti dal presidente Volodymyr Zelensky.

I due avrebbero parlato dell’apporto che l’Italia dovrebbe dare nel breve tempo a Kiev, con due sistemi anti missili che l’Ucraina aveva già chiesto in passato all’Italia e che ora, da Roma, potrebbero presto raggiungere il Paese che dallo scorso 24 febbraio si ritrova a lottare per far fronte all’offensiva scatenata da Vladimir Putin. Le armi pronte a partire sarebbero i sistemi Samp/T, Stinger e Aspide, ma di cosa si tratta e quanto costano?

Sistema anti aereo, cos’è e quanto costa Samp/T

Tra i sistemi che l’Italia potrebbe presto inviare all’Ucraina ci sarebbe il Samp/T, un sistema sviluppato nei primi anni 2000 nell’ambito del programma militare FSAF, un accordo firmato tra l’Italia e la Francia. Come si legge sul sito del ministero della Difesa, Samp/T sta per Sol-Air Moyenne Portée Terrestre, ovvero un sistema missilistico a media portata in grado di reagire in tempi ridotti contro la minaccia aerea.

L’ultima versione del Samp/T è in grado di rispondere a minacce aeree e missili balistici tattici a corto raggio e l’Italia dispone di ben cinque batterie presso il 4° Reggimento artiglieria controaerea a Mantova. Operativo dal 2013, il sistema è stato utilizzato principalmente per attività di addestramento, ma anche operative come la sorveglianza dei cieli di Roma durante il Giubileo Straordinario della Misericordia tra il 2015 e il 2016 e nell’operazione Nato “Active Fence” dal giugno 2016 al dicembre 2019 in Turchia, garantendo la sorveglianza su Kahramanmaras.

Il sistema è composto da missili Aster, che costano circa 2 milioni di euro. Secondo le stime, nel suo insieme, Samp/T ha un costo di circa 800 milioni di euro.

Stinger, il missile terra-aria a bassa quota

Un’altra arma che presto potrebbe raggiungere l’Ucraina è lo Stinger, un missile terra-aria impiegato contro la minaccia aerea condotta alle bassissime quote. Si tratta di uno dei sistemi più famosi di difesa aerea perché è spalleggiabile, ovvero può essere portato da un singolo soldato. Questa sua “comodità”, però, viene ripagata dall’azione ridotta che lo porta a essere un missile a corto raggio, ovvero con una gittata di 8 chilometri.

Lungo 1,52 metri e con diametro di 70 mm con 10 mm di alette, il missile da solo pesa circa 10 chili e col lanciatore arriva a un peso di circa 15 chili. Negli ultimi anni la richiesta mondiale di questa arma è diminuita e il suo costo è aumentato ed oggi costano circa 165.000 dollari.

Skyguard-Aspide, costo e funzioni

Lungo 3,7 metri per 220 chili, un’altra arma molto importante è il sistema Skyguard-Aspide. Si tratta di un sistema missilistico terra-aria a corta portata contro la minaccia aerea condotta alle basse e bassissime quote realizzato dalle Società Mbda-Italia e Rheinmetall. Il sistema è costituito da una centrale di tiro e due lanciatori, denominati U2. Tra i suoi pregi quello di avere un’elevata mobilità tattica, ovvero che può essere schierato e attivato in pochi minuti.

Tra le armi a disposizione dell’Italia e in possibile partenza verso l’Ucraina, Skyguard-Aspide ha il prezzo più vantaggioso, con un costo di circa centomila dollari.