Il ritorno di Mario Draghi: di cosa si occuperà l’ex premier

L'ex premier Mario Draghi potrebbe presto tornare al lavoro per un nuovo incarico europeo: la proposta della presidente Ursula von der Leyen

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Aveva detto che si sarebbe gettato nella vita da nonno con grande impegno e dedizione, come sempre ha fatto nel mondo del lavoro, ma Mario Draghi di stare lontano dalla politica internazionale sembra non volerne proprio. L’ex premier, che da ottobre 2022 ha ceduto la poltrona di Palazzo Chigi a Giorgia Meloni, è infatti pronto a tornare in campo sotto spinta della presidente della Commissione Ue, nonché amica, Ursula von der Leyen che gli ha proposto un nuovo incarico che “nonno Mario” sembrerebbe essere pronto ad accettare. Ma di cosa si tratta?

Il ritorno di Draghi

Si era definito il “nonno d’Italia” una volta accettato l’incarico da presidente del Consiglio portato avanti dal 13 febbraio 2021 al 22 ottobre 2022, ma il nonno full time per i suoi nipotini sembra un ruolo stretto per Mario Draghi che appena ha avuto l’occasione di tornare a fare quello che gli piace non ci avrebbe pensato due volte. A pochi mesi dai 76 anni, infatti, l’ex guida della Bce sembrerebbe a un passo dall’accettare un nuovo incarico che l’amica Ursula von der Leyen vede perfetto per lui.

La presidente della Commissione Ue vorrebbe infatti Draghi alla guida del Global Gateway, il nuovo progetto europeo per le infrastrutture (fisiche e digitali) su scala globale, con una dotazione di 300 miliardi di euro iniziali. Nulla di ufficiale, attenzione, ma l’intento della von der Leyen sarebbe quello di affidare l’incarico a un uomo fidato, figura che sembrerebbe essere perfetta per l’ex presidente del Consiglio italiano. Scelta che, oltre a soddisfare la presidente, vedrebbe contenti anche diversi Stati che punterebbero forte su Draghi.

Capace di salvare l’euro quando era a capo della Banca centrale europea e poi di traghettare l’Italia nel corso dell’impasse politica dopo la caduta del governo Conte, Draghi è infatti visto come una garanzia per l’Europa, un uomo che non di certo perso per strada.

Global Gateway, il piano Ue

Il Global Gateway, come detto, è un piano stabilito dall’Unione Europea per competere con la Belt and Road Initiative, la nuova Via della Seta voluta dalla Cina, con lo scopo di creare un network di infrastrutture e connessioni fondate sui valori europei, in concorrenza con Pechino, per ridurre la dipendenza europea dalla Cina, ma anche l’influenza cinese nel resto del mondo, soprattutto nei Paesi meno sviluppati. Presentato dalla von der Leyen nel 2021, il Global Gateway punta a realizzare “investimenti intelligenti in infrastrutture di qualità, rispettando le più rigorose norme sociali e ambientali, in linea con i valori e le norme dell’Ue”.

L’obiettivo che ha l’Unione con questo piano è non solo quello di contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici e al miglioramento dei sistemi sanitari, ma anche e al rafforzamento della competitività e della sicurezza delle catene di approvvigionamento globali. Alla base del progetto, come detto, ci sono 300 miliardi che gli Stati europei mobiliteranno, tra il 2021 e il 2027, in settori chiave come tecnologie digitali, clima ed energie, trasporto, sanità e istruzione e ricerca. L’ultimo investimento del Global Gateway risale al 27 gennaio, quando la Ue ha siglato una partnership con il Sud Africa per investire oltre 280 milioni di euro in sussidi, inclusi 87,75 milioni di euro dal budget europeo.