Fughe e arresti, la Russia si ribella a Putin: cosa succede e cosa rischiamo

L'annuncio di Putin di una mobilitazione parziale di 300mila riservisti russi nella guerra ucraina ha scatenato le proteste dei russi in tutto il Paese

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Maurizio Perriello

Giornalista politico-economico

Giornalista e divulgatore esperto di geopolitica, guerra e tematiche ambientali. Collabora con testate nazionali e realtà accademiche.

In Russia è fuga e caos. L’annuncio di una mobilitazione parziale di 300mila riservisti russi nella guerra ucraina ha scatenato le proteste di giovani e meno giovani in tutta la Russia. Sono già oltre 700 le persone arrestate, scese in piazza in diverse città del Paese.

Cosa sta succedendo in Russia

Una manifestazione era stata annunciata per questa sera alle 19 ora di Mosca, le 18 in Italia. “Migliaia di uomini russi, i nostri padri, fratelli e mariti, verranno gettati nel tritacarne della guerra. Per chi moriranno? Per cosa dovranno piangere le madri e i figli”, si legge in una dichiarazione diffusa sui social dal movimento anti guerra Vesna.

La procura di Mosca ha avvisato che chi partecipa alle proteste rischia 15 anni di carcere. In un comunicato, la procura si riferisce alla pubblicazione sui social media di “post con informazioni per partecipare ad azioni pubbliche e commettere altre azioni illegali”.

E mentre i biglietti aerei dalla Russia sono esauriti in pochissime ore, in particolare con destinazione Georgia, Turchia, Armenia, Azerbaigian e Paesi dell’Asia Centrale come Kazakistan, Uzbekistan e Kirghizistan, sui social sono già di tendenza alcune ricerche per evitare di essere reclutati e imbracciare i fucili. Il politologo Ian Bremmer su Twitter ha evidenziato come in poche ore siano schizzate in alto su Google le ricerche su “come rompersi un braccio”.

Si tratta chiaramente di una escalation di una situazione di terrore e protesta che per mesi è stata latente, e che ora è esplosa. La dissidenza russa interna è altissima, milioni di russi stanno all’opposizione nei confronti di Vladimir Putin, ma fino ad ora erano rimasti in silenzio.

Può essere che ci troviamo di fronte al tutto per tutto, con la prospettiva – possibile – di una guerriglia urbana combattuta per le strade di Mosca e delle altre città russe, con esiti davvero difficili da prevedere. I russi verranno rastrellati e condotti a forza in carcere? E smetteranno di protestare? Oppure Putin scapperà? Verrà deposto? Impossibile prevederlo.

Biden all’Onu: cosa ha detto contro Putin

Intanto il presidente americano Joe Biden, intervenuto all’Assemblea dell’Onu, ha aperto il suo discorso proprio parlando dell’invasione dell’Ucraina da parte del presidente russo, “una guerra scelta da un solo uomo, per essere molto schietto”.

“Parliamo chiaramente. Un membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha invaso il suo vicino, ha tentato di cancellare lo stato sovrano dalle cartine”, ha detto Biden. “La Russia ha spudoratamente violato i principi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite”.

Putin ha lanciato minacce nucleari esplicite contro l’Europa e l’Occidente. “Ora la Russia chiama più soldati per unirsi alla lotta e il Cremlino sta organizzando un referendum fasullo per cercare di annettere parti dell’Ucraina – una violazione estremamente significativa della Carta delle Nazioni Unite”, ha denunciato Biden.

Biden ha anche attribuito la colpa della crisi alimentare globale alla Russia, accusando il Paese di “esporre bugie” sulle sanzioni occidentali durante la guerra in Ucraina. “La Russia sta pompando bugie, cercando di attribuire la colpa della crisi alle sanzioni imposte da molti nel mondo per l’aggressione contro l’Ucraina. Ma le nostre sanzioni consentono esplicitamente alla Russia la possibilità di esportare cibo e fertilizzanti. Nessuna limitazione”.

È la guerra della Russia che sta peggiorando l’insicurezza alimentare e solo la Russia può porvi fine, ha aggiunto l’inquilino della Casa Bianca, sottolineando come ben 193 milioni di persone in tutto il mondo stanno vivendo una grave insicurezza alimentare, “un salto di 40 milioni in un anno”, e ha annunciato 2,9 miliardi di dollari di sostegno degli Stati Uniti per l’assistenza umanitaria e alimentare.