Elly Schlein ha formato un governo ombra anti Meloni

La nuova segreteria del Partito Democratico appare come un vero governo ombra creato da Elly Schlein per osservare le mosse di Giorgia Meloni e rispondere

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

È stata salutata dalla stampa come l’anti Meloni, e come la leader che dovrebbe portare il Partito Democratico a essere di nuovo rilevante tanto sul territorio che a livello nazionale. Il miracolo ancora non c’è stato, ma Elly Schlein si è guadagnata in poco tempo un ruolo di primo piano nella politica italiana. Certo, la strada è ancora tutta in salita, e riformare il centrosinistra, eliminando le correnti come promesso durante la campagna per diventare segretaria, appare ancora un’impresa ardua.

Il governo ombra della nuova segreteria del PD

Le fondamenta per la restaurazione sono però state posate nella serata del 7 aprile, quando la leader dei dem ha presentato la nuova segreteria del partito. E lo ha fatto in una diretta Instagram, forse per sottolineare la rottura con il passato, utilizzando un social giovane – poco importa se la piattaforma non è certo l’ultima arrivata sul web e se gli esponenti di centrodestra hanno già colonizzato TikTok, con la premier Giorgia Meloni nella top 10 dei profili con più follower, come anticipato qua.

Elly Schlein ha annunciato non solo i nomi dei dirigenti del PD, ma anche i loro precisi ruoli, che ricalcano gli ambiti di competenza dei ministri. Una sorta di governo ombra di occhettiana e veltroniana memoria, con paraministri chiamati a osservare l’operato del governo Meloni e proporre nuove strategia nel proprio ambito di competenza. Ma soprattutto a fare un’opposizione serrata e strutturata, come non si vedeva da tempo tra le fila dei democratici.

I 21 del PD, come sono stati ribattezzati, non rappresentano però l’intero partito, e c’è chi ha notato l’assenza di molti nomi vicini agli altri candidati alla guida del centrosinistra. Gli stessi Paola De Micheli e Gianni Cuperlo, rivali di Elly Schlein alle primarie, hanno sottolineato la mancanza di rappresentazione di tutte le correnti. Tanti i nomi dell’ala più progressista e provenienti dal laboratorio emiliano, dove la nuova segretaria si è fatta conoscere politicamente anche come vice di Stefano Bonaccini.

Presentando i nuovi dirigenti al popolo del web, la numero uno dem ha chiarito che si tratta di una “squadra solida e preparata” e “di alta qualità, specie se confrontata con quella del Governo”. Una frecciatina che non è passata inosservata e, benché nessuno abbia ufficialmente parlato di governo ombra, le intenzioni di Elly Schlein sono apparse subito chiare. L’investitura a leader anti Meloni è stata insomma ufficializzata. E adesso non ci saranno più scuse per non fare opposizione.

I 21 nuovi dirigenti dem scelti da Elly Schlein

Di seguito la composizione della nuova segreteria del PD e i ruoli di ogni dirigente dem scelto per portare avanti il programma di Elly Schlein, illustrato qua.

  • Alessandro Alfieri – Riforme e Pnrr.
  • Davide Baruffi – Enti Locali.
  • Marta Bonafoni – Terzo settore e Associazionismo, coordinatrice della segreteria.
  • Stefania Bonaldi – Pubblica amministrazione, Professioni e Innovazione.
  • Annalisa Corrado – Conversione ecologica, clima, green economy e Agenda 2030
  • Alfredo D’Attorre – Università.
  • Marco Furfaro – Contrasto alle diseguaglianze e Welfare, responsabile delle iniziative politiche.
  • Maria Cecilia Guerra – Lavoro.
  • Camilla Laureti – Politiche agricole.
  • Marwa Mahmoud – Partecipazione e formazione politica.
  • Pierfrancesco Majorino – Politiche migratorie e Diritto alla Casa.
  • Irene Manzi – Scuola, educazione dell’infanzia, istruzione e povertà educativa.
  • Antonio Misiani – Economia e finanze, Imprese e Infrastrutture.
  • Giuseppe Provenzano – Esteri, Europa e Cooperazione internazionale.
  • Vincenza Rando – Contrasto alle mafie, legalità e trasparenza.
  • Sandro Ruotolo – Informazione e cultura, Culture e memoria.
  • Marco Sarracino – Coesione territoriale, Sud e aree interne.
  • Marina Sereni – Salute e sanità.
  • Debora Serracchiani – Giustizia.
  • Igor Taruffi – Responsabile dell’organizzazione.
  • Alessandro Zan – Diritti

Oltre a queste 21 figure, siederanno al tavolo della segreteria del PD anche il coordinatore dei sindaci e il coordinatore dei segretari regionali, che ancora non sono stati nominati, la portavoce della Conferenza delle Democratiche e i portavoce dei Giovani democratici. Completano la rosa di nomi  il capo della segretaria Giovanni Gaspare Righi, il portavoce della segretaria e responsabile della comunicazione del partito Flavio Alivernini.

Il lavoro della segreteria sarà inoltre sostenuto da dipartimenti tematici con responsabilità specifiche. Elly Schlein  – qua la sua biografia e i suoi guadagni – ne ha svelato solo alcuni.

  • Dipartimento delle politiche per lo Sport, presieduto da Mauro Berruto.
  • Dipartimento per la Transizione digitale, la scienza aperta e i Big Data, presieduto da Annarosa Pesole.
  • Dipartimento contro ogni barriera per l’inclusione, presieduto da Iacopo Melio.